di Antonio Mele / Melanton
Un fatto è certo. Non siamo più dei ‘morti di fame’ come si diceva una volta. Quell’Italietta povera e malnutrita fino agli anni 40 e 50 è soltanto, e fortunatamente, un vecchio e sfumato ricordo.
Da tempo, ormai, mangiamo molto. Anzi, troppo. Lo dicono le statistiche dei consumi, e a queste aggiungiamo, a buon diritto, le similari statistiche (e i costi) che interessano prodotti o cure contro l’obesità, con una serie non trascurabile di interventi vari – talora perfino grotteschi, quando non anche pericolosi alla salute – per calare di qualche chilo, dopo aver ingurgitato quintali o tonnellate di cibo. Che è spesso superfluo. Comunque eccessivo.
Come dire: spendo per mangiare, poi spendo per dimagrire.
Non basta. Di quei quintali o tonnellate di cibo che compriamo per il nostro sacrosanto, ancorché eccedente, bisogno alimentare, una certa parte, quasi sempre non piccola, va a finire nel secchio della spazzatura.