Nuova Americana 4: Nathanael West e l’infrangersi del sogno americano

L’ambiguità del romanzo è, dunque, duplice. L’innocente posta del cuore è in realtà una raccolta delle narrazioni di un’umanità mostruosa e reietta, emarginata e supplice e la donna che si suppone prenda posto dall’altra parte è un uomo che per tutto il romanzo resterà Signorina Cuorinfranti; non si conoscerà mai, infatti, il vero nome del protagonista, invischiato in un ruolo che è un’inutile maschera: stanco di essere solo “Signorina Cuorinfranti”, vorrebbe essere un eroe, il cui sogno, tuttavia, affoga in un mare di degrado nel quale egli stesso nuota. Incapace di trovare consolazione, si rifugia nei bar, nell’alcol, nell’adulterio. Il suo vano compito lo porta a ricercare la pace in agognati attimi di oblio, quando disteso sul letto “senza sognare, percepiva lucciole e lo sciabordio degli oceani”. Miss Lonelyhearts è come un confessore che, prestato l’orecchio alle più indicibili brutture, deve tenerle per sé. Le brutture prendono una forma e quella forma cresce sempre di più finendo per sovrapporsi alle brutture della propria esistenza e con esse confondersi. West racconta l’infrangersi del sogno americano, il buio che si cela dietro alle insegne luminose, il degrado che devasta le case e le famiglie brulicanti di rabbia e di odio, gli “umilati e offesi” di un’America che ha smarrito la propria identità. Dorothy Parker definiva il romanzo di West “divertentissimo, disperatamente triste, brutale e gentile, furioso e paziente”. E così era anche il suo autore: feroce, ironico, spietato osservatore dell’America del suo tempo, cinico esploratore del mondo hollywoodiano – del quale racconterà il lato oscuro in Il giorno della locusta -, non avrà in vita la fama che merita. Una vita che brucia in fretta, come quella delle foglie riarse. Morirà a trentasette anni in un incidente d’auto e la notizia della sua morte passerà inosservata, oscurata da quella  di Francis Scott Fitzgerald, suo grande amico, avvenuta solo un giorno prima.

Nota biografica

Nathanael West è autore di Miss Lonelyhearts, La vita in sogno di Balso Snell, Un milione tondo tondo, ovvero La demolizione di Lemuel Pitkin e Il giorno della locusta. Nasce a New York il 17 ottobre 1903. Figlio di una coppia di ebrei emigrati negli Stati Uniti, fin da bambino è timido e riservato. Scoperta una ardente passione per la letteratura, già da ragazzo legge Tolstoj, Flaubert e James e si distingue tra i suoi compagni per il talento nella scrittura. Pur non perseguendo una brillante carriera accademica, l’interesse per la letteratura si fa sempre più approfondito, dai classici latini ai poeti inglesi. Durante un soggiorno a Parigi entra in contatto con Henry Miller e altre personalità di spicco degli anni Venti. Tornato negli USA inizia a prendere parte alla vita culturale di New York e, dopo aver pubblicato il suo primo romanzo, intraprende l’infelice e frustrante carriera hollywoodiana di sceneggiatore. Ammaliato e allo stesso tempo orripilato da questo mondo, comincerà per West un periodo in cui si alternano successi  e fallimenti. Nel 1940 incontra Eileen McKenney che, dopo pochi mesi dal loro incontro, diventerà sua moglie. Ma proprio nel dicembre dello stesso anno West, particolarmente spericolato alla guida, e sua moglie moriranno in un incidente d’auto.

[Clinamen, 16 luglio 2024]

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