di Antonio Lucio Giannone
Filippo Tommaso Marinetti intorno al 1910. Collezione privata.
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Caro collega,
Avrete ricevuto Aeroplani di Paolo Buzzi[1], che suscitano, a Milano, discussioni vivacissime, tra il più fervido entusiasmo e la più accanita avversione cozzanti insieme.
Vi sarò infinitamente grato se, con la vostra cortesissima solidarietà artistica vorrete consacrare a questo volume uno dei vostri profondi e brillanti articoli[2].
Vi ringrazio intanto della bella fotografia vostra che mi avete inviata, la quale mi ha permesso di fare in qualche modo, la conoscenza… semipersonale di un artista del vostro alto valore.
Gradite i miei saluti affettuosi e i miei ringraziamenti anticipati per quanto farete per Paolo Buzzi.
Vostro
F. T. Marinetti
P. S. – Trovo ora nella mia corrispondenza la vostra ispirata ed entusiastica adesione al Futurismo, e ve ne ringrazio, a nome anche dei miei amici, con tutto il cuore.
Pubblicatela[3]; ve ne sarò molto grato e la ripubblicherò in Poesia.[4]
F. T. M.
Interessanti. Il carteggio di Marinetti è immenso. Ho letto i 9 volumi che hanno pubblicato finora, di varie case editrici (in realtà ci sono anche quelle di Apollinaire, che ho, ma sono in francese e non le hanno tradotte). È difficile trovare le “Lettere a Marinetti in Africa” di Cangiullo.
Dove sono conservate le lettere a Frassaniti?
Tutte le informazioni richieste potranno essere lette nella Nota al testo della seconda parte dell’articolo di prossima pubblicazione.