a cura di Gianluca Virgilio
Metto a disposizione degli studiosi e dei lettori di “Iuncturae” una lettera che Mario Marti (1914-2015) scrisse a mio padre Giuseppe Virgilio (1921-2009) in data 11 aprile 1985. Lo ringrazia per i due estratti che mio padre gli aveva inviato qualche giorno prima: il Ricordo di Giovanni Romano e Il meridionalismo moderno di Antonio Vallone, entrambi contenuti nell’Annuario 1983-1984 del Liceo Scientifico Statale “Antonio Vallone” di Galatina, pubblicato in occasione dell’intitolazione a Vallone del Liceo Scientifico avvenuta con pubblica cerimonia in data 1 aprile 1985 presso il Cinema-Teatro “Cavallino Bianco”. A questa cerimonia Marti non aveva potuto presenziare e nella lettera sembra quasi volersene scusare con il suo vecchio allievo di tanti anni prima. Come si leggerà nella lettera, Marti aveva inaugurato la sua carriera di docente nel Liceo Classico “Pietro Colonna” di Galatina nell’a.s. 1938-39, quando Giuseppe Virgilio frequentava la classe terza, mentre il più giovane Giovanni Romano era in prima liceo. I rapporti non si erano fermati lì: mio padre aveva conseguito la laurea in lettere presso l’Università di Lecce nell’a.a. 1964-65 discutendo con Mario Marti la tesi Cattaneo letterato; Romano, dopo essersi laureato nell’a.a. 1946-47 nella Facoltà di Lettere dell’Università di Pisa, discutendo col relatore Luigi Russo (maestro di Marti) la tesi dal titolo Il Manzoni storiografo, aveva ricoperto il ruolo di assistente volontario di Marti presso la Facoltà di Lettere di Lecce. Si comprende, dunque, il tono affettuoso della lettera di chi non ha dimenticato il passato ed anzi coglie l’occasione per abbandonarsi al ricordo e misurare la distanza rispetto al tempo presente.