di Antonio Mele / Melanton
Non saprei considerarlo come un bene oppure un male, ma è un fatto che l’Italia sia quasi sempre la prima nazione del mondo occidentale, e comunque fra le prime, a seguire le mode. Quali esse siano. Buone, cattive o mediocri. Utili e inutili. Appassionanti. Emozionanti. Capricciose. Fatue. Tutto e il contrario di tutto. Pressappochiste e generaliste come sogliono essere le mode che di volta in volta si susseguono nel nostro variegato e spesso volubile contesto sociale.
Così fan tutti!, gridano uomini e donne d’ogni età e ceto! Chist’è!, Questa è! (la costumanza, la consuetudine), replicherebbe il popolo partenopeo, nel suo sempre gaio e colorito idioma. E così farò io!, suggella il pronto discepolo dei nuovi dettami. Anzi, visto e considerato che sono il maschio giovane di casa: L’ho già fatto!…
E io, allora? Che sono la femminuccia carina e caruccia? Pure io sono io, e pure io sono libera. No, il ragazzo ce l’ho, ma sono libera dentro, capito? I genitori possono dire quello che vogliono, ma sono troppo antiquati e fuori moda. Noi giovani parliamo un’altra lingua, l’abbiamo inventata apposta, così finalmente non ci capiamo. E poi: la vita è mia. Scelgo io. Non accetto consigli da nessuno, e men che meno da mamma e papà. So sbagliare da me.