di Gianluca Virgilio
Il centro storico di Galatina, domenica 26 maggio scorso è stato il teatro di un evento artistico straordinario: “Frammenti”, a cura di Raffaele Gemma. Si è trattato del secondo step di Syncronicart-6, Sesta Edizione della Biennale d’arte Contemporanea nel Salento in Progress. Ricordo che il primo step si è svolto a Galatina nel periodo natalizio dello scorso anno ed ha visto la presenza di ben 44 artisti salentini (ma non solo) e una grande partecipazione di visitatori.
Alle h. 18:00 un corteo organizzato dal gruppo Interceptor si è avviato da Piazza San Pietro verso Via Umberto I, fino al numero civico 17, portando le chiavi simboliche di Art Lab Second light, la galleria di Corrado Marra (in arte Corrima), che ha aperto le porte delle performances-installazioni.
Sei le presenze artistiche che si sono alternate in un’azione multidisciplinare che mette in scena una frammentazione ed una ricomposizione degli elementi della sfera d’interesse dei singoli artisti, sapientemente coordinati dal curatore dell’evento. Le azioni interessano l’arte contemporanea, le performances, la musica, la grafica, la poesia.
La natura e la sua interazione con l’uomo è uno degli argomenti principali e riguarda l’intervento di Corrima (Resilienze), Fernando Martinelli (Frammenti di tempo), Renato Grilli (Frammento orale). La memoria delle relazioni umane e del vissuto veicolata dai frammenti di oggetti o di tessuto è il settore d’interesse di Fabrizio Manco (Mend). La musica nell’attimo stesso in cui si origina è il campo d’azione di Donatello Pisanello (Frammenti di suoni), mentre Roberto Zozzoli è orientato verso la grafica e l’architettura (Frammenti di grafica). Sei artisti originali e imprevedibili, che hanno attirato l’attenzione del pubblico di visitatori accorso in gran numero per partecipare a quella che potremmo definire una rappresentazione artistica collettiva, che si è svolta nell’arco di due ore e da cui sono risultate alcune installazioni artistiche di gran pregio, ora fruibili per alcuni giorni nelle sale di Art Lab Second light da chi non ha potuto presenziare all’evento. Dietro l’improvvisazione e il risultato imprevedibile s’intuisce un profondo studio e una forte carica emozionale che richiede di essere comunicata agli altri.