di Francesco Frisullo – Paolo Vincenti
Riassunto. Nel 1680 fu concesso il permesso di trasferirsi nell’America Amazzonica al gesuita salentino Francesco Viva (Lecce,1654 – Cuenca Ecuador, 1703), fratello del più noto teologo e anch’egli gesuita Domenico Viva (1647-1726). Francesco si fece promotore di più campagne finalizzate alla “pacificazione” e alla “riduzione” degli indomiti Jivaros / Shuar. Tragici e infruttuosi furono gli esiti di queste entradasche si svolgevano sotto l’egida della Corona spagnola. L’intraprendente ignaziano trovò anche il modo per auto finanziare le spedizioni tra gli indios, in particolare attraverso la commercializzazione della corteccia della chinoa, di cui i gesuiti detenevano il monopolio sul mercato e che, ridotta in polvere, veniva somministrata come terapia contro la febbre già nel XVII secolo.
Abstract. In 1680, permission was granted to move to Amazonian America to the Salento Jesuit Francesco Viva (Lecce, 1654 – Cuenca Ecuador, 1703), brother of the most famous theologian and also a Jesuit Domenico Viva (1647-1726). Francesco promoted several campaigns aimed at the “pacification” and “reduction” of the indomitable Jivaros / Shuar people. Tragic and unsuccessful were the outcomes of these entradas which took place under the aegis of the Spanish Crown. The enterprising Jesuit also found a way to self-finance expeditions among the Indians, in particular through the marketing of chinoa bark, of which the Jesuits held a monopoly on the market and which, when reduced to powder, was administered as a therapy against fever since from 17th century.