di Rocco Orlando
Nel 1782 giunse a Padova Pio VI (Giovanni Angelo Braschi) di Cesena il quale, partito da Roma il 27 febbraio, si era recato a Vienna per cercare di convincere l’imperatore Giuseppe II d’Asburgo-Lorena (1741-1790) a desistere dai suoi propositi scismatici, che tendevano a staccare l’Austria dalla Chiesa di Roma. Padova fu onorata della presenza di Pio VI, nato a Cesena il 1717 e morto a Valence il 1799. “Il 13 maggio vi giunse da Vicenza, incontrato a Slesega (Arlesega) dal Vescovo Nicolò Antonio Giustiniani ( 1712-1796) e da Alvise Mocenigo, capitano e vice podestà della città dal 22 settembre 1781 agli ultimi giorni di giugno o ai primi di luglio 1783, il quale si era presa tutta la maggior cura ed il più diligente pensiero per procurare che nulla potesse mancare al fine che l’ingresso del sommo pontefice nella città di Padova fosse con la maggiore solennità festeggiato da tutti gli ordini della città stessa” (Sartori).
Giunse al Monastero di S. Giustina dopo le ore 23 e prese alloggio in un nobile appartamento preparato con “arazzi, damaschi e altri drappi con chioche di cristallo e cere, che restò ognuno a sì magnifico apparato” (Sartori). E ancora il Sartori dice: ”Salito il santo Padre nell’appartamento nobilmente preparato per il di lui alloggio, ivi con tutta la più significante amorevolezza e dimostrazione di stima accolse il sopranominato sig. cav. Mocenigo, mons. Vescovo e molta nobiltà della città. Soddisfece indi al desidero del popolo adunato nella gran piazza, avendolo benedetto, e di poi trattenne in colloquio li sigg. Contarini e Manin procuratori di S. Marco destinati a dover accompagnare s. Santità per il veneto dominio ed il Sig. Abondio Rezzonico (1742-1810, ndr) senator di Roma”.