Per Filippo Giacomo Cerfeda

Filippo nella sua quotidiana ed indefessa attività di studio non si è mai mostrato disponibile a tradire le attese riposte da uomini e istituzioni della sua terra, che lo hanno vissuto come un rigoroso interprete di bisogni culturali inevasi, capace di riempire i vuoti di vicende comunitarie inesplorate, di illuminare con colori nuovi pagine di storia sbiadite e/o giunte sino a noi in maniera opaca, di arricchire con integrazioni documentarie-archivistiche fasi ibride, sfuggite ad una rigorosa e convincente interpretazione fattuale. Un patrimonio di conoscenze di indiscutibile valore scientifico che non va disperso, su cui costruire in progress le indagini storiche su Terra d’Otranto, ma necessita, oggi che lo abbiamo ereditato, di una riflessione non episodica, profonda e articolata, per trarre un bilancio storiografico capace di valutare progressi e limiti della ricerca in un particolare settore disciplinare, quello delle istituzioni ecclesiastiche e della vita religiosa nel Mezzogiorno d’Italia.

Restiamo convinti che se Filippo avesse goduto di maggiore fortuna, vivendo più a lungo gli anni della maturità, a questo compito, di rilancio della storiografia religiosa salentina, avrebbe fornito il suo ineludibile contributo con nuovi studi e con altri interessanti approdi. Avrebbe certamente trovato anche il tempo per mettere in campo un progetto autonomo di ricerca, proiettato a dare un respiro diverso alla sua operosa e infaticabile attività di studioso attento e scrupoloso. Senza la necessità di allargare i confini territoriali e senza neppure alterare le cronologie a lungo sperimentate avrebbe riorganizzato e ricostruito la complessa trama narrativa con nuove domande e con nuove risposte, alla stregua di uno storico avveduto ed esperto quale ha mostrato di essere anche nel periodo più sofferto della sua esistenza terrena. Di lui ci rimane, oltre il cospicuo e singolare contributo di studi, il ricordo di un’amicizia intensa e fertile, vissuta nel rispetto e nella stima reciproca, foriera di risultati ancora più esaltanti che purtroppo la morte ci ha impedito di gustare, ma non di dimenticare soprattutto per le sue eccezionali doti umane, una rarità assoluta, a cui ci aggrappiamo per dare significato pieno al tempo che ci resta da vivere.

Lecce, Università degli Studi, maggio 2024

[Prefazione del volume Non omnis moriar. Studi in memoria di Giacomo Filippo Cerfeda, a cura di Mario Spedicato, Società Storia Patria Sezione Lecce, Castiglione, Giorgiani Editore, 2024]  

                                                                                                      

Questa voce è stata pubblicata in Anniversari, Necrologi, Commemorazioni e Ricordi, Anticipazioni, Avvertenze, Conferenze, Discorsi, Introduzioni, Prefazioni, Premesse, Postfazioni, Presentazioni e contrassegnata con . Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *