[A nove anni dalla scomparsa di Giacomo Furia, ripropongo questo ricordo di Antonio Mele /Melanton]
Breve corsivo di cinema-nostalgia. Per non dimenticare
di Antonio Mele / Melanton
Alla bella età di 90 anni è morto il 5 giugno scorso, a Roma, l’attore Giacomo Furia, di origini casertane, fra i più bravi e amati caratteristi del cinema comico italiano.
Recitò, in vari ruoli e in molti film (più di 140), anche accanto a Totò e a Peppino De Filippo (era uno dei tre falsari pasticcioni nell’indimenticabile pellicola “La banda degli onesti”), offrendo un contributo di grande simpatia e alta professionalità.
In un altro memorabile film – “L’oro di Napoli”, tratto dall’omonimo romanzo di Giuseppe Marotta – ebbe una parte di rilievo, interpretando l’ingenuo marito della formosa pizzaiola del Rione Materdei, nel cui ruolo si poteva ammirare in tutta la sua giovanile avvenenza una spumeggiante Sophia Loren.
Con Giacomo Furia – persona amabilissima, che ho conosciuto un po’ di anni fa, con altri bei personaggi dello spettacolo, in una serata di beneficenza alla Villa dei Cesari sull’Appia Antica – scompare l’ultima grande figura di interprete “di spalla”: un ruolo che il pubblico ha spesso (e a torto) considerato minore, ma che è stato di massima e fondamentale importanza, contribuendo a rendere famosa nel mondo la “commedia all’italiana”, e ad esaltare le doti recitative dei nostri grandi attori di quella stagione felice.