Manco p’ a capa 202. Elezioni europee: ciò che non siamo, ciò che non vogliamo

di Ferdinando Boero

Ho già scritto quali caratteristiche dovrebbero avere i miei candidati ideali al Parlamento europeo (leggi qui), ma ho qualcosa da aggiungere. Approvo incondizionatamente il Green Deal (il Patto Verde) di Von der Leyen, che innesca la transizione ecologica, e il Next Generation EU, dedicato alle prossime generazioni europee. Ho apprezzato il PNRR e la fiducia concessa all’Italia, con finanziamenti a fondo perduto e prestiti a condizioni molto più vantaggiose di quelle offerte agli investitori che ci prestano soldi comprando i buoni del tesoro. E quindi voterò uno dei partiti che condividono questa politica, lungo la strada tracciata dalla Commissione uscente. Solo che, ora, Von der Leyen sostiene la transizione militare, e sfuma la transizione ecologica: l’Europa si deve armare, e vince la logica del se vuoi la pace, prepara la guerra. Per Meloni gli aiuti militari all’Ucraina non costavano niente: abbiamo dato armi che avevamo già! Quindi se regaliamo i mobili di casa nostra non spendiamo niente, tanto li avevamo già (leggi qui). Ora ci rendiamo conto che ci mancano le armi che avevamo già: dobbiamo comprarne altre! In effetti all’Ucraina abbiamo dato armi obsolete, accumulate e non utilizzate: le abbiamo smaltite e ora vanno rinnovate. Le industrie che producono armi si fregano le mani: il loro valore azionario aumenterà, e anche il PIL. Queste guerre sono arrivate a proposito: un volano di crescita economica. I fondi del 110% e del reddito di cittadinanza sono uno spreco insostenibile, quelli per le armi no. Suvvia!

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