Debitori e creditori

La nostra società è sempre stata fondata sul rapporto tra creditore e debitore, che non è solo un rapporto monetario: io ti do quanto tu non hai, a patto che tu me lo restituisca con un certo interesse; è questa la ragione per la quale io ti do quanto tu non hai. Questo rapporto diffusissimo tra gli uomini presuppone la non autosufficienza dei singoli individui, cui si sopperisce attraverso il prestito.

Il rapporto debitore-creditore è un principio di convivenza che rende unito il genere umano, fa di un uomo non un essere isolato, bensì il compagno del suo vicino, una persona sulla quale posso contare in caso di bisogno e alla quale sarò felice di restituire quanto mi ha dato e anche qualcosa di più, per ricompensarlo del suo favore. Da questo punto di vista il rapporto creditore-debitore può essere considerato un esempio di reale solidarietà tra gli uomini, fondata non sui buoni sentimenti, ma sull’interesse comune.

Il problema nasce quando il debito diventa tale da strozzare il debitore, quando il rapporto di solidarietà si capovolge nel rapporto di schiavitù. Questo avviene se tra gli uomini prende il sopravvento la logica perversa della sopraffazione, del potere per il potere, la logica sadica del ricco contro il povero. La diseguaglianza tra gli uomini produce un danno alla società, la disgrega e infine la distrugge. E’ quanto sta accadendo oggi sotto i nostri occhi. Che fare? E’ molto semplice: occorre che intervenga lo Stato. Sì, d’accordo, ma quale Stato? Uno Stato equo, che con la sua autorità e il suo potere super partes dica la sua nell’eterna diatriba tra debitore e creditore, ridistribuendo la ricchezza e cancellando quella parte del debito che, se ripagata, arricchirebbe ulteriormente il creditore strozzino.

Solo così si potrà evitare il peggio…

Ricordiamoci: in caso di default, il ricco tremerebbe, ma non crollerebbe, mentre il piccolo risparmiatore diventerebbe inesorabilmente povero e cattivo. Uno Stato davvero super partes saprebbe riequilibrare la situazione. Ma io dubito molto che uno Stato siffatto esista.

[2015]

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