di Gianluca Virgilio
Qualunque cosa stia succedendo alle porte di casa nostra (naufragi, muri di ferro spinato, città in rovina, migrazioni di massa, stragi efferate, bombardamenti), la primavera è arrivata come se nulla fosse. Voglio dirlo con una certa enfasi, come si fa con un annuncio importante, perché qualcuno potrebbe non essersi accorto di nulla, preso com’è dal suo lavoro e dalle incombenze di tutti i giorni. Alcuni pensano a come sbarcare il lunario, altri sono intenti ad accumulare ricchezze come se dovessero campare mille anni, gli uni stretti da necessità, gli altri da pazzia. E tra tanta disparità, tra necessità, anche la più disperata, e pazzia, anche la più abietta, tuona il cannone…
Avrei voluto chiedere ai miei studenti di scrivere un tema sull’arrivo della primavera; ma poi ho capito che dei liceali avrebbero riso come di un argomento superato e che tutt’al più può andar bene per i ragazzini della scuola media. Allora ho rinunciato.
Ma se toccasse a me scrivere un tema sulla primavera, allora comincerei col dire che essa è la più bella delle stagioni e mi impegnerei a dimostrarlo.
