Noterellando… Costume e malcostume 12. Il Belpaese che vorremmo più bello

di Antonio Mele / Melanton

Milano Expo 2015 è ormai alle porte.

Per sei mesi – dal 1° maggio al 31 ottobre – sarà la vetrina dell’Italia nel mondo. Il riflesso delle nostre attuali capacità imprenditoriali e organizzative. L’immagine di una nazione e di un popolo – di tutti noi – che sia moderna, avanzata, al passo con i tempi, ed anzi già calata nel futuro. Un’immagine che dobbiamo offrire del tutto positiva, efficiente, capace, autorevole. Possibilmente anche brillante e festosa. Facendo, in qualche misura (e non solo per quei prossimi fatidici sei mesi), dimenticare e superare il triste periodo che il nostro Paese vive, con i troppi intrallazzi speculativi, di cui si potrebbero riempire nutriti dossier di milioni di pagine, dal titolo (come qualcuno ha proposto) Lavori Pubblici-Tangenti Private.

A Milano stiamo viaggiando verso la conclusione degli ultimi allestimenti di Expo 2015 con la lingua di fuori. Come sempre. In molti padiglioni si sta lavorando affannosamente anche di notte, 24 ore su 24. Forse anche 25!

Hai voglia a dire – come c’insegnavano una volta i nostri genitori e maestri – “Chi ha tempo non aspetti tempo”. La programmazione e pianificazione è come se non fossero affar nostro, di noi italiani: preferiamo essere considerati fantasiosi e creativi (il che, di per sé, non è per nulla negativo) piuttosto che programmatici e risolutivi, crogiolandoci in quella ricorrente filosofia identificativa nazionale del tirare-a-campa’.

Questa voce è stata pubblicata in Noterellando... Costume e malcostume di Antonio Mele / Melanton e contrassegnata con . Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *