di Rocco Orlando
Il motivo per cui si parla di Tredicina a S. Antonio è dovuto alle date della morte del Santo (13 giugno 1231) e della sua canonizzazione, avvenuta il 30 maggio 1232. Da quest’ultimo giorno, infatti, i padovani e tutti i devoti incominciarono a celebrare il loro amato frate Antonio denominandolo “il Santo”, e questo avveniva esattamente 13 giorni prima del 13 giugno, anniversario della sua morte o “nascita al cielo”.
Quella della Tredicina in onore di Sant’Antonio è un’antica forma di preghiera devozionale costituita da 13 invocazioni, numero che rimanda al giorno della festa del Santo. Con il termine Tredicina, tuttavia, si suole indicare anche il periodo di preparazione alla Festa del Santo, che va dai Vespri del 31 maggio a quelli del 12 giugno; ma può indicare anche i 13 martedì che precedono la Festa, perciò detti “Martedì Maggiori”. E’ stato scelto questo giorno della settimana in ricordo di quel martedì 17 giugno quando vennero celebrati i solenni funerali del Santo a Padova e quando venne attestato il primo miracolo dopo la sua morte. Nell’Assidua scritta da un biografo contemporaneo del Santo si dice: “Subito, in quel giorno medesimo, moltissimi colpiti da diverse infermità furon portati presso la tomba e tosto ricuperaron la salute per i meriti del beato Antonio. Infatti, appena ogni malato riusciva a toccare l’Arca subito godeva di trovarsi libero da ogni malattia”. La Tredicina di s. Antonio nasce anche dalla credenza che il Santo concede ogni giorno ai suoi devoti 13 grazie. La novena è diversa dalla Tredicina; si tratta di una devozione cristiana che consiste nel recitare preghiere per nove giorni consecutivi prima di una solennità di una festa o della ricorrenza della morte di un Santo.