di Antonio Lucio Giannone
S. Teresa e Aldonzo è una commedia in quattro atti di Luigi Corvaglia pubblicata a Bologna presso l’editore Cappelli nel 1931. La vicenda è ambientata nella Spagna del Cinquecento ed è basata su quattro momenti della vita di Teresa d’Avila, dalla giovinezza all’anno della morte. Accanto a lei l’altro protagonista è Aldonzo Chisciano, il vero nome di Don Chisciotte (con la variante “Aldonzo” invece di “Alonzo”), che l’autore immagina cugino della santa e innamorato di lei. Cioè egli diventa qui una figura autonoma con un’entità indipendente e reale, svincolata dal suo autore, secondo l’interpretazione che ne aveva dato Miguel de Unamuno nella sua famosa Vita di Don Chisciotte e Sancio Panza, apparsa nel 1905. Non a caso, Corvaglia inviò una copia dell’opera a Unamuno che figura nella sua biblioteca (González Martín, 1978: 263). Il libro portava la seguente dedica nella quale l’autore riconosceva il suo debito nei confronti del grande pensatore basco parlando di “figliolanza spirituale”: “A Miguel de Unamuno, l’omaggio di una figliolanza spirituale, non con la fides quae creditur, ma con quella qua creditur, un vitorino del Capo di finibusterre, dove si fa più tragicamente visibile Iddio e la Chimera. Melissano (Lecce), 24 aprile 1931” (González Martín, 1978: 263).
Luigi Corvaglia non ha ricevuto finora la dovuta attenzione da parte della critica, anzi è stato quasi del tutto ignorato. Anche S. Teresa e Aldonzo non viene nemmeno citata negli studi sull’influenza di Unamuno in Italia (Foresta, 1974; Foresta, 1979). Solo recentemente sono stati pubblicati una monografia (Scarcella, 2017) e gli Atti di un Convegno di studi a lui dedicato (Centro Studi Corvagliano, 2021). Nato a Melissano in provincia di Lecce nel 1892, si laureò prima in giurisprudenza a Pisa nel 1914 e poi in filosofia a Torino nel 1921. Dopo aver svolto attività politico-amministrativa nel suo paese, si trasferì a Roma, dove continuò a lavorare assiduamente, producendo numerosi studi di carattere filosofico, alcuni dei quali ancora inediti, fino alla morte avvenuta nel 1966. Fece parte dell’Accademia salentina fondata dal poeta Girolamo Comi nel 1948 a Lucugnano, un piccolo centro del Salento, ma visse sempre un po’ appartato sia nella terra d’origine che nella capitale, pur essendo in contatto con personalità di primo piano della cultura nazionale.