di Gigi Montonato
Questa non è una recensione. È un post lectum. Il libro è Tra Scuola, Ricerca e Memoria. Aldo de Bernart dieci anni dopo (2013-2023), Mario Spedicato, Paolo Vincenti (eds.), Castiglione (Le), 2023.
Il commemorato è noto nell’ambiente culturale salentino, sia per la sua attività professionale, era un direttore didattico, oggi si dice dirigente scolastico, sia per la sua produzione letteraria e storiografica locale. Ed aggiungo, ultima ma non meno importante attività, un operatore culturale.
Nella storia degli uomini e delle cose ci sono date iconiche. Per il rapporto de Bernart-Taurisano lo è il 1969. A Taurisano, per iniziativa del Comune, si organizzarono, per la prima volta nella storia, le Celebrazioni Vaniniane, che mettevano insieme il diavolo (Vanini) e l’acquasanta (parroco). Ricadeva il 350° anniversario del rogo tolosano. Al centro di tutta la macchina organizzativa ci fu, per una felice coincidenza, la Scuola Elementare con Aldo de Bernart direttore. Il segretario della scuola, Ugo Baglivo, era anche sindaco e tre dei più impegnati nella preparazione dell’evento erano insegnanti elementari in servizio, Francesco De Paola, Luigi Crudo, Antonio Santoro. Quanto deve la cultura salentina ai maestri di scuola! Potrebbe essere questo un tema da approfondire e sviluppare, se già non è stato fatto. Senza far torto ad altri, me compreso, che all’epoca ero studente universitario, furono essi, magistralmente coordinati da de Bernart, a compiere quella bella impresa, coadiuvati, mi sembra superfluo dirlo, da moltissime altre persone con compiti diversi.
Mi capitò – facevo parte del Comitato – di andare a trovare il Direttore a scuola per una riunione di lavoro. Nella direzione, alle pareti, oltre al ritratto di Giulio Cesare Vanini, a cui peraltro era intitolata la scuola, c’erano delle foto della Grotta Romanelli. Le aveva esposte lui, rivelando interessi culturali ben oltre quelli pedagogici e didattici, invitandoci a guardare oltre.