di Antonio Devicienti
Sposata con il vento (e con la luce che sale dall’Adriatico dilatato spazio) Villa Sticchi si è ancorata per sempre in un sogno che non cessa e in uno spasmo di parole e d’immagini che la consacrano apparizione del genio di Carmelo.
Santa Cesarea, la strada litoranea stretta tra la discesa alle Terme e l’Albergo Palazzo, sapeva già tutto ancor prima d’iniziare: nelle stanze sotto le cupole moresche, tra la notte di temporale e la mattinata che sgrondava l’acqua dagli oleandri, la febbre salentina esperta di visioni e di danzanti deliri tendeva fino a spezzarla la fune per la fuga nell’immaginazione, altissima libertà.