di Ferdinando Boero
Le richieste di boicottaggio di accordi tra università italiane e straniere hanno portato alla ribalta le tecnologie duali, a doppia finalità: una civile, molto sbandierata, e una militare, sottaciuta. Non è una novità. I fisici avevano ben altri fini che costruire un ordigno di annientamento. Scoprire i segreti dell’atomo è un’impresa scientifica epica: può darci energia per scopi civili ma si presta anche alla costruzione di bombe atomiche.
L’Iran ha moltissimi combustibili fossili, non ha problemi di produzione di energia e non credo che abbia grande sensibilità ambientale. Non ha bisogno di affrancarsi dai combustibili fossili, visto che li vende, ma ha un programma nucleare. Che se ne fa delle centrali? Azzardo un’ipotesi: arricchisce l’uranio per fare bombe atomiche. La Francia ha la bomba, e tante centrali, e così anche gli altri paesi “atomici”. Il nucleare sarà sviluppato più con finalità civili (energia “pulita”) o con finalità militari (bombe atomiche)? Di solito i nuclearisti non tirano fuori la bomba quando ci spiegano i miracoli del nucleare. Il che mi insospettisce un pochino.
La stessa cosa, forse, avviene con la ricerca spaziale. Spesso si fa lanciando razzi che, volendo, possono veicolare bombe di vario tipo, e sui satelliti si possono installare strumenti potentissimi di osservazione. Studieranno solo l’ambiente, o serviranno per identificare obiettivi militari? A chi esprime dubbi si mostrano i benefici che derivano dalla ricerca spaziale. E io sono assolutamente d’accordo, però se qualcosa viene sbandierata e qualcosa viene sottaciuta, mi insospettisco.