di Rocco Orlando
Il 7 aprile 2024 il Ministero della Sanità ha fatto ritirare dai mercati alcuni lotti di frutti di bosco Versilfood per la possibile presenza di Norovirus (chiamato anche virus del vomito invernale) e di virus dell’epatite A. I frutti di bosco sono commercializzati da Versilfungo S.p.A. e da Maxi Di. Questo tipo di frutti se surgelati vanno consumati dopo cottura e solo in questo modo viene garantita la salubrità dell’alimento. Viene subito alla mente l’epidemia del 2013-2014 che colpì molti Paesi europei, tra cui l’’Italia. L’epidemia era dovuta a frutti di bosco surgelati o congelati crudi e contaminati, in seguito scongelati e consumati senza averli cotti. La stretta collaborazione fra i Paesi europei e le loro autorità sanitarie creò un sistema di allerta rapido al fine di individuare la fonte del contagio: si trattava di sette impianti di produzione e di cinque fornitori dell’Europa dell’Est. La contaminazione molto probabilmente si era verificata o durante la coltivazione nei campi o negli impianti di surgelamento/congelamento. I prodotti incriminati erano in particolare i ribes rossi prodotti in alcune regioni della Polonia e le more coltivate in Bulgaria.
L’epatite A è diffusa in tutto il mondo sia in forma sporadica sia in forma epidemica. Nei Paesi in via di sviluppo, dove si registrano scarse condizioni igienico-sanitarie, l’infezione si trasmette rapidamente tra i bambini nei quali la malattia è molto spesso asintomatica, mentre molti adulti risultano già immuni ad essa. Si ritiene che a livello mondiale le infezioni sintomatiche si riscontrano in 1.4 milioni di persone all’anno; tuttavia, le forme silenti o asintomatiche potrebbero essere di alcune decine di milioni. Nei Paesi industrializzati, con buone condizioni igienico-sanitarie, il rischio di entrare in contatto con il virus HAV è basso, ma non escluso, per cui in alcuni gruppi e in particolari condizioni si possono avere focolai epidemici.