Sordità, pandemia silenziosa: il parere degli esperti

     Bisogna ricordare che tra le malattie infettive virali che possono dare sordità vi sono la rosolia e il morbillo, in particolare se contratte durante il periodo della gravidanza. Altre malattie possono danneggiare l’udito e tra esse l’ipertensione arteriosa, il diabete, l’ipercolesterolemia e le patologie carotidee, condizioni che devono essere tenute in debito conto nella diagnostica dei disturbi uditivi. Il prof. Galli, direttore della Clinica ORL del Policlinico Gemelli di Roma, afferma: “Per restituire l’udito è fondamentale diagnosticare tempestivamente le cause; l’ipoacusia è un sintomo comune a molte patologie che possono essere risolte se diagnosticate in tempo, ma che diventano permanenti se trascurate. L’ipoacusia è un problema che coinvolge tutte le fasce d’età dalla nascita alla vecchiaia. Occorre un nuovo approccio assistenziale basato su prevenzione, visite specialistiche, nuove linee guida”, che sono alcuni dei temi trattati nella Conferenza del 1 marzo 2024. Il prof. Nicola Quaranta, presidente della SIAF (Società Italiana di Audiologia e Foniatria), direttore della Clinica ORL dell’Università degli Studi di Bari, ha evidenziato che “il 30% dei soggetti di oltre 70 anni presenta una perdita uditiva e questo è un fattore di rischio per lo sviluppo di un decadimento cognitivo nell’anziano. La diagnosi e il trattamento precoci (protesi acustica, impianti cocleari) possono rallentare e prevenire il decadimento cognitivo dell’anziano”. La prof.ssa A. Di Stadio dell’Università degli Studi di Catania sostiene: “Esiste una relazione tra udito e declino cognitivo; la perdita di udito non trattata predispone le persone ad un maggior rischio di ammalarsi di Alzheimer”, quindi è fondamentale identificare il più precocemente possibile il problema così da correggerlo adeguatamente. E conclude: “Mettere un apparecchio acustico riduce il declino mentale nelle persone a rischio di demenza”. Pertanto l’ipoacusia è tra i fattori “modificabili” per lo sviluppo di disturbi cognitivi e demenza ed è importante fare uno screening uditivo e valutare lo stato cognitivo del soggetto con il Mini Mental State Examination, “auspicando un approccio combinato di riabilitazione dell’udito ed esercizi per la memoria”.

     Stefano Berrettini, direttore della Clinica ORL di Pisa, ex presidente SIAF (società Italiana di Audiologia e Foniatria) ricorda che “L’ipoacusia colpisce un miliardo e mezzo di persone, cioè il 20% della popolazione mondiale. Nella maggior parte dei casi si tratta di forme lievi (perdita uditiva tra 20 e 40 decibel), ma 430 milioni di persone a livello mondiale presentano una ipoacusia moderata (perdita uditiva tra 40 e 70 decibel), grave (perdita uditiva tra 70 e 85 decibel), profonda (perdita uditiva > 85 decibel) che, se non adeguatamente gestita, compromette le attività quotidiane e la qualità della vita. A livello infantile colpisce 1-2 ogni mille neonati sottoposti a test di screening, ma la prevalenza per essi aumenta di 10-20 volte se si tratta di neonati che sono poi stati ricoverati in terapia intensiva neonatale. Nell’età scolare dai 5 ai 9 anni la prevalenza è 2-3 su mille e tra i 9 e i 14 anni passa a 3-4 per mille. L’ipoacusia se non diagnosticata e trattata può avere conseguenze negative sulla capacità uditiva, sul linguaggio, sull’apprendimento, sullo sviluppo psicologico e globale del bambino con ripercussioni nell’inserimento sociale e lavorativo”.

     La prima giornata di sensibilizzazione dell’udito si è celebrata il 1° aprile 2022 ed aveva come tema “Prevenire i danni da rumore in età scolastica”, per cui venivano effettuate visite gratuite di screening dell’udito per i ragazzi in età scolastica che ne facevano richiesta. La seconda giornata si è celebrata il 3 marzo 2023 con lo slogan “Un udito sano per tutti”. Il prof. P. Nicolai, presidente della Società Italiana di Otorinolaringoiatria e della Chirurgia cervico-facciale, direttore della Clinica ORL dell’Università degli Studi di Padova, dice: “La sordità colpisce donne e uomini, bambini e anziani e troppo spesso si sottovaluta il suo impatto sulla vita: non trattare la sordità in età avanzata aumenta di più di 5 volte il rischio di demenza in questi pazienti”, e prosegue: “La diagnosi precoce può cambiare la vita dei nostri figli e dei nostri genitori”. E conclude: “La sordità compromette lo sviluppo del bambino, il pieno svolgimento delle attività lavorative dell’adulto e il sano invecchiamento, nonché comporta un consistente sovraccarico sui sistemi sanitari”. Alberto Pilotto, ex presidente della società italiana di Geriatria Ospedaliera e Territoriale, ribadisce che “Nel contesto della valutazione multifunzionale, a cui devono essere sottoposti oggi tutti i soggetti di età avanzata, è necessario includere anche la valutazione dell’udito”.

     Il 2 marzo 2023 è stato firmato il Patto per la salute dell’orecchio e dell’udito, articolato in 10 punti, a tutela della salute uditiva di tutti: bambini, adulti, anziani. Il Senato Italiano ha firmato il Patto per la salute dell’orecchio e per l’udito e per l’occasione si sono riunite 13 società e Federazioni medico-scientifiche. Nel 2007 il Centro Cinese di Ricerca per i bambini sordi, la città di Pechino, la Federazione cinese per le persone disabili e l’Organizzazione Mondiale della Sanità collaborarono per la realizzazione a Pechino per la prima Conferenza Internazionale sulla Prevenzione e Riabilitazione della Menomazione Uditiva. Da questa conferenza venne fuori la Dichiarazione di Pechino, che stabiliva l’istituzione della Giornata Mondiale dell’Udito al fine di ricordare di promuovere annualmente azioni globali per la salute dell’orecchio. Così il 3 marzo 2007 nacque la giornata mondiale dell’udito, il cui nome inizialmente era “International Ear Care Day) (Giornata Internazionale per la cura dell’orecchio), ma dal 2016 si chiama “World Hearing Day” (giornata mondiale dell’Udito). Il 3 marzo di ogni anno si celebra nel mondo il World Hearing Day, istituita per richiamare tutti i governi sull’ importanza dell’udito. È stata scelta la data del 3 marzo perché la forma dei numeri che compongono la data 3/3 vagamente ricorda quella delle due orecchie. Il 3 Marzo 2024 l’OMS sottolinea che “Nel 2050 nel mondo ci saranno oltre 700 milioni di persone con perdita uditiva invalidante; un milione di giovani è a rischio di perdita dell’udito permanente ed evitabile a causa di pratiche di ascolto non sicuro”. Bente Mikkelsen, direttore del Dipartimento per le malattie non trasmissibili dell’OMS dice: “La perdita dell’udito non affrontata è una sfida globale per la salute pubblica e comporta un costo stimato di oltre 1 trilione di dollari all’anno”. Il tema cambia anno per anno e per il 2024 l’OMS ha deciso lo slogan “Cambiare mentalità; rendiamo la cura dell’orecchio e dell’udito una realtà per tutti”. E prosegue: “L’ ipoacusia aumenta significativamente con l’invecchiamento; tra le persone di età tra 60 e gli 80 anni l’ipoacusia è presente nel 25%, mentre negli over 80 anni si osserva nel 50%; e ancora l’incremento elevato si osserva anche in una fascia di età fra i 46 e i 60 anni che è la fascia più esposta ai rischi per motivi lavorativi “. L’OMS dice“I governi dovrebbero adottare misure per integrare le cure dell’orecchio e dell’udito”Gruppi della società civile, genitori, insegnanti e medici possono utilizzare i materiali di sensibilizzazione dell’OMS e le risorse delle comunità per informare le persone sull’importanza della cura dell’orecchio e dell’udito”. Infine, “l’OMS fornisce le nuove linee guida sugli approcci di fornitura di servizi di apparecchi acustici. Quindi, migliorare l’accesso alle cure, cercando di superare le percezioni errate comuni che includono l’idea che la perdita dell’udito sia una parte inevitabile della vecchiaia e che gli apparecchi acustici non funzionano bene o sono troppo costosi”.

     In Italia si celebra anche la Giornata mondiale del sordo; la prima si celebrò a Roma il 28 settembre 1958, organizzata dall’Ente Nazionale Sordi in memoria della Federazione World Federation of the Deaf del 1951 a Roma. La giornata viene celebrata l’ultima domenica di settembre in ogni nazione in cui esiste almeno una associazione dei sordi ufficialmente riconosciuta dai propri governi. Questa giornata serve a sensibilizzare l’opinione pubblica e i governi per una totale integrazione dei sordi. Nel 2013 si organizzò per la prima volta in tutte le piazze d’Italia il 28 settembre per sollecitare il Governo e il Parlamento italiani affinché venisse approvato il disegno di legge finalizzato al riconoscimento ufficiale della lingua dei segni italiani. Nel 2023 la giornata è stata celebrata a Palermo, dal 21 al 23 settembre, incentrata sull’ identità e sulla cultura della comunità sorda. I giovani sono a maggior rischio per l’esposizione prolungata a livelli elevati di rumore sia in ambito lavorativo sia in ambito ricreativo (bar, locali notturni, eventi ricreativi, concerti, discoteche). Importante è che essi vengano educati sui rischi per l’udito e che vengano fornite loro strategie per proteggere l’udito con tappi per l’orecchio e dispositivi audio personali.

     Importanti sono gli aspetti psicologici della sordità: difficoltà a comunicare e a partecipare alle attività quotidiane, condizioni che provocano stanchezza, frustrazione, irritabilità, ansia; diminuzione dell’auto stima e della sicurezza in se stessi, perché le persone possono sentirsi a disagio in sistemi sociali o avere difficoltà a svolgere attività che prima erano semplici; interferenza con la capacità lavorativa. L’handicap causato dalla sordità risulta nascosto, invisibile ad uno sguardo superficiale, è difficile da mettere a fuoco in tutti i suoi aspetti. La sordità non si vede: è riconoscibile al momento di comunicare. La sofferenza del debole d’udito è aggravata dal negativo atteggiamento dei normo-udenti; la società reagisce spesso con lo scherno usando espressioni note a tutti come “Sei sordo come una campana”, “Intendi fischi per fiaschi”. Il debole d’udito spesso è vittima di equivoci e malintesi che possono tradursi in comportamenti goffi o sbagliati. Il sordo ha ripercussioni sulla vita di relazione, ha scarsi contatti sociali per timore di essere deriso: questo tipo di implicazioni psicologiche diventano ancor più forti se si considera il fatto che l’ipoudente di oggi, ieri era un normo-udente e sentiva il mondo senza l’insicurezza, senza il sospetto che oggi caratterizzano la sua vita di relazione. La perdita dell’udito ti disconnette dal mondo e dalle persone che ti circondano, e spesso coloro che hanno un calo dell’udito sono gli ultimi ad accorgersi della propria situazione. Helen Keller (1880-1968), scrittrice, attivista, insegnante statunitense sorda e cieca dall’età di 19 mesi, dice che la sordità allontana gli uomini dagli uomini, la cecità allontana gli uomini dalle cose.

Sitografia

www.websalute.it, Sordità: una pandemia silenziosa;

www.lagazzettadelmezzogiorno.it, Sordità, Pandemia silenziosa,1 marzo 2024;

www.salute.gov.it, 3 marzo 2024, Giornata Mondiale dell’Udito;

www.salutein.new, Sordità: una pandemia silenziosa;

www.sanitainformazione.it, Udito e declino cognitivo, 19 luglio 202;

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