di Ferdinando Boero
Nella porzione d’Africa dove abbiamo avuto origine le condizioni climatiche ci permettono ancora di vivere seminudi. La natura, madre nei climi caldi, è per noi matrigna in quelli freddi, ma l’abbiamo addomesticata, colonizzando tutto il pianeta. Espandendoci, abbiamo affrontato climi ostili, ci siamo coperti di pelli, abbiamo imparato a accendere il fuoco per riscaldarci e cuocere il cibo, abitando prima grotte e capanne, e poi case in muratura. Il dominio sulla natura è stato esercitato tagliando le foreste per far posto a coltivazioni e pascoli, convogliando e raccogliendo l’acqua; la pesca artigianale è diventata industriale, così come l’allevamento del bestiame, per soddisfare le necessità di numeri sempre crescenti di umani. Negli ultimi duecento anni il progresso tecnologico ha migliorato e allungato l’esistenza di moltissimi umani che, oggi, hanno un tenore di vita superiore a quello dei monarchi di qualche secolo fa. I popoli emergenti mirano a vivere nelle nostre stesse condizioni. Ma, come insegna l’economia, non ci sono pasti gratuiti.