Dopo l’excursus sull’apprendistato pavese, il curatore del volume si sofferma sulla presenza attiva di Mustoxidi nei principali salotti letterari del tempo, partendo da Milano dove il corcirese strinse rapporti con Foscolo e Manzoni, per arrivare a Parigi dove conobbe Claude Fauriel, linguista e filologo con spiccati interessi per la poesia popolare, celebre autore dei Chants populaires de la Grèce moderne (1824-1825): due volumi di traduzione di canti greci in lingua demotica per la cui raccolta si servì della collaborazione dell’amico Mustoxidi, esplicitamente ringraziato nella prefazione. Un segno anche questo, come ricorda Andrea Scardicchio in un capitolo specifico, del profilo transnazionale di Mustoxidi nonché del suo vivo interesse per la poesia popolare greca. Fondamentale per la crescita intellettuale di Mustoxidi è stata inoltre la tappa fiorentina del 1824, quando entrò in contatto con il circolo intellettuale facente capo a Giovan Pietro Vieusseux, fondatore del Gabinetto di Lettura e della più importante rivista letteraria dell’epoca, l’«Antologia». Nei suoi undici anni di attività la rivista si avvalse della collaborazione di numerosi scrittori insigni (ad esempio Tommaseo, Cattaneo, Giordani, ecc.), distinguendosi per il suo spirito liberale e diventando un punto di riferimento per la diffusione di ideali culturali e civili.
Anche Mustoxidi scrisse per l’«Antologia» e intrattenne rapporti costanti con lo stesso Vieusseux. Nel volume si fa riferimento ad un carteggio di oltre 36 lettere, in cui il direttore del giornale chiede a Mustoxidi un suo contributo sulla questione della lingua ellenica che sfocerà nella pubblicazione dell’articolo Alcune considerazioni sulla presente lingua de’ Greci (1825), in cui difende la tesi della continuità tra greco antico e greco moderno. Questi interventi, ma anche le sue numerose traduzioni di opere degli scrittori antichi, sono la dimostrazione di come l’intellettuale senta forte il legame con la madrepatria che proprio in quegli anni si accingeva a conquistare l’indipendenza dai turchi.
Come documentano le lettere, Mustoxidi ebbe legami stretti anche con i connazionali attivi in Italia, soprattutto con i rappresentanti della colonia ellenica di stanza a Venezia. Ulteriori affondi lo studio di Andrea Scardicchio presenta sulla parentesi ‘rivoluzionaria’ del corcirese, sulla sua aggregazione alla società segreta Filikì Eterìa, sull’incontro con Melchiorre Cesarotti, sull’amicizia con la conterranea Isabella Teotochi-Albrizzi e così via.
Tutti aspetti che il curatore del volume approfondisce con metodo e intelligenza, esaminando con cura la figura di Mustoxidi e dedicando pagine nuove e interessanti alla letteratura ottocentesca, che sono ricche di approfondimenti linguistici, filologici e storici e quindi meritevoli di essere aggiunte al campionario della critica letteraria italiana.