di Nello De Pascalis
A Serra degli Alimini 2 (Otranto – Le) i coniugi Migliorini avevano un bilocale e da tempo utilizzavano la formula dello scambio; in uno di questi (una settimana a Porto Rotondo) ci chiesero se volevamo unirci a loro. Approfittando dei costi abbordabili d’inizio stagione, cogliemmo al volo l’invito. Stabilimmo di trovarci a Fiumicino (loro, da Siena in macchina, noi salivamo in treno) e proseguire poi per Civitavecchia.
Le previsioni davano mare grosso di maestrale (i collegamenti con la Sardegna erano interrotti da due giorni) e questo mi preoccupava non poco. All’alba, il mare di Formia era calmo e rassicurante. Come prestabilito, c’incontrammo coi Migliorini. Tutto filava liscio.
Il porto di Civitavecchia era un brulichio e stavamo appena alla prima decade di giugno. Salpammo con un venticello leggero che si alzò di brutto sul mare aperto dove imperversava ancora il maestrale e la motonave cominciò a ballare; ci aspettava lì, con onde giganti e spumose, e furioso soffiò per tutto il tragitto.