di Antonio Prete
Foglie su foglie nelle strade dell’ autunno.
È questa, non più questa, la via, questo il numero.
“Come il tempo sfrangiò le postille”,
una voce sospira dal divano marrone
mimando un recitativo d’opera.
.
“Gli anni sono un ventaglio sdrucito”,
le rispondo non so come nella mente.
“Come accadde”, dice ancora la voce, “che presto
l’uno all’altra ci perdemmo,
e d’aria furono i corpi nell’abbraccio?”.
.
Foglie su foglie nelle strade di Milano,
entrano amici dalla porta che è sul piano
rialzato, il gatto rosso dalla finestra
della cucina balza nel cortile,
si affollano voci, “sei tu che manchi”,
sussurrano dall’ombra, “sei tu
che non ritorni nemmeno nel ricordo”.
Poi si perdono le voci sopra le foglie
che fanno tappeto ai pensieri.
.
In alto, una nuvola che cerca la sua forma.