di Guglielmo Forges Davanzati
Il Governo Meloni vanta un aumento dei finanziamenti alla sanità, ma risulta che, in termini reali, questi finanziamenti si sono ridotti o comunque non sono cresciuti e non sono destinati a crescere, almeno nell’immediato futuro. Si stima un calo della spesa sanitaria in Italia, in rapporto al Pil, dal 6.6% al 6.4% dal 2023 al 2024. Questo dato va inserito in una dinamica che vede l’Italia avere una bassa spesa pubblica nel settore, decrescente – per l’incidenza sul Pil – dal 2009 (si rinvia allo studio del 2020 sull’evoluzione della spesa sanitaria dell’“Osservatorio conti pubblici italiani”), con aumenti nel periodo della pandemia e successiva riduzione.
Occorre considerare il fatto che il Governo ha approvato, nel dicembre scorso, il nuovo Patto europeo di stabilità, con la previsione, per l’Italia, di ulteriori misure di rientro da debito pubblico, e dunque contrazione della spesa pubblica, dopo il breve periodo di sospensione dei vincoli alla spesa per effetto della pandemia. E’ opportuno ricordare che la riduzione delle spese sanitarie ha effetti sulla crescita economica, dal momento che riduce la produttività del lavoro e aumenta le ore non lavorate.