GLI ANNI ’80: L’attuazione del PRG.
L’Italia diventa il quarto paese più industrializzato del mondo, con l’aumento degli sprechi e delle forme di assistenzialismo più esasperate, per lo più per tornaconti personali
A Galatina, si formalizza la più lunga gestione amministrativa a guida democristiana: l’on. Beniamino De Maria sindaco dal 1978 al 1989, anno delle sue dimissioni.
Nel 1981 la città supera appena gli abitanti del 1971, passando da 27.180 a 27.780.
La grande stagione del boom edilizio urbano ha ormai saturato il mercato abitativo e il modello di pianificazione rimane quello degli anni ’70 aggravato dell’avvio di leggi in sanatoria in materia edilizia.
Il principale contributo alla delegittimazione della pianificazione urbanistica sarebbe giunto con i condoni edilizi n. 47 del 1985 e n. 724 del 1994.
La pianificazione e l’edificazione
L’attività edilizia e in affanno e lo Stato sollecita le Regioni a deliberare provvedimenti per andare incontro alla crisi in atto.
A seguito di ciò, anche la Regione Puglia interviene e pubblica la L.R. n.45 del 15.05.1980 “Provvedimenti per il risanamento per il recupero abitativo dei fabbricati di proprietà di privati nelle zone A e B dei comuni pugliesi”. La Legge prevedeva a carico del proprietario un mutuo con un interesse fisso del 4% ed il resto a carico della Regione.
Nello stesso tempo lo Stato approva una legge importantissima, la Legge n. 431 dell’8.8.1985 (nota come legge Galasso, dal proponente Giuseppe Galasso, sottosegretario per i Beni culturali ed ambientali), con la quale imporrà alle Regioni di sottoporre a specifica normativa d’uso il proprio territorio attraverso la redazione dei Piani Paesaggistici.
Galatina ha il suo PRG in piena attuazione e non viene distratta, se non marginalmente, da questa nuova ondata di novità legislative. Solo alla fine degli anni ’80 si adopererà per dar seguito a quanto previsto dalla Legge Regionale n.56 del 31 maggio 1980 (“Tutela ed uso del territorio”), resa esecutiva il 18.11 dello stesso anno.
Piani particolareggiati dei rioni Italia, S. Antonio, S. Sebastiano e Frazioni
Nel 1981 l’Amministrazione a guida DC, con sindaco on. De Maria, incarica un gruppo di sei tecnici per la redazione dei P. P. dei rioni Italia, S. Antonio, S. Sebastiano, via Roma e centri abitati delle Frazioni. Si inizia con il PP del rione Italia, di cui alla delibera d’incarico n. 954 del 31.10.1081. Il lavoro coinvolge i professionisti arch. Orazio Antonaci, ing. Giuseppe Congedo, ing. Saverio Congedo, arch. Luigi Coroneo, ing. Giuseppe Romano e ing. Mario Rossetti.
Il Piano Particolareggiato del Rione Italia verrà approvato nella seduta del CC del 23.11.1982, con delibera n. 247, e diverrà subito esecutivo.L’approvazione fu agevolata dall’entrata in vigore della nuova legge regionale n. 56/80 che non prevedeva nessuna verifica Regionale se i Piani approvati dal CC non costituivano varianti al PRG.
Esso risulterà di fatto iper-dimensionato per le residenze e scarsissimo nei servizi essenziali. Nel solo ambito B12 (il più consistente dal punto di vista residenziale) sono previsti 17.740 abitanti. Se a questi si aggiungono gli abitanti residenti negli alloggi Ina-Casa e Gescal si possono raggiungereragionevolmente, insediati e da insediare, circa 20.000 abitanti.
Un risultato abnorme e inammissibile perché, da solo, rappresenta, l’insediamento superiore ai due terzi della popolazione totale della sola città di Galatina in un solo Rione.
Le scelte politiche, molto determinate prima e quelle tecniche dopo, un po’ larghe nell’interpretazioni delle norme, hanno condannato definitivamente il quartiere a vivere senza i necessari ed essenziali servizi di prima necessità.
Stesse metodologie aberranti verranno applicate agli altri PP di S. Antonio, S. Sebastiano e Frazioni di Noha e Collemeto, con gli stessi risultati di carattere igienico e sociale.
Piano cimiteriale
Incarico all’ arch. Rosario SCRIMIERI
Tra i programmi dell’Amministrazione rientrava anche la revisione della struttura del Cimitero Comunale del Capoluogo, anche a seguito delle nuove disposizioni di legge subentrate con l’approvazione del “Regolamento di polizia mortuaria” di cui al D.P.R n. 803 del 1975.
L’incarico, affidato a chi scrive, riguardava la progettazione per “la redazione del Piano di ampliamento e ristrutturazione del vecchio Cimitero e del progetto di un primo stralcio esecutivo riguardante il nuovo”.
La struttura doveva cambiare immagine. Passare da quella confusa, scaturita da una concezione individualistica ed egoistica della vita ad una dimensione di carattere comunitario. Modificare, quindi, la concezione tipica dell’era moderna che trasferiva al cimitero un contenuto di culto privato, rimosso da una memoria collettiva, e che si esprimeva con celebrazioni solidali solo in eventi eccezionali (calamità, guerre, epidemie ecc.).
Come nella città moderna, anche nel cimitero, oltre alle tipologie di sepolture che sono alla base della progettazione, si dovevano trovare gli spazi pubblici per i viali, le piazze, il verde e per le opere d’arte
Il Piano Cimiteriale fu approvato definitivamente dal Consiglio Comunale il giorno 15 settembre 1987 con delibera n.120.
Programmi per la casa
Il Piano Regolatore di Galatina, redatto dall’arch. Raffaele Panella, individua tre zone destinate all’Edilizia economica popolare di cui alla legge n. 167/62. Due nel Capoluogo, nei rioni “S. Antonio “e “Nachi”, e una nella frazione di Noha, in località “Roncelle”. La loro dislocazione prevede la copertura di oltre il 50% di tutto il fabbisogno edilizio della città.
Nel 1988, tra cooperative e imprese, risultano costruiti 366 alloggi e in fase di realizzazione altri 202.
Tutte iniziative avviate dalla Giunta del senatore Mario Finizzi e proseguite da quella a guida dell’onorevole Beniamino De Maria.
[Il presente scritto è una sintesi della Breve Storia Urbanistica di Galatina, memorie cronaca e tracce dal secondo dopoguerra ad oggi, tra legislazione, pianificazione e abusivismo, pubblicata in otto inserti del quindicinale “il galatino” a partire da maggio 2023]