di Pietro Giannini
Si svolge anche quest’anno la Giornata mondiale della lingua ellenica, la nona. Come in passato è organizzata dall’Università del Salento (in particolare dal Dipartimento di Studi umanistici), dalla Comunità ellenica “San Nicola di Mira” di Brindisi e dall’Unione dei paesi della Grecìa salentina, con il patrocinio della Consulta Universitaria del Greco, dell’Ambasciata di Grecia a Roma, del Ministero degli Esteri greco, del Ministero della Pubblica Istruzione Ellenica, del Consolato onorario di Grecia a Brindisi.
Il tema di quest’anno è: “θάλαττα, θάλαττα. La Grecia e il mare”. Come è noto, θάλαττα, θάλαττα è il grido con cui i soldati greci, che si ritiravano dalla campagna persiana, accolsero la vista del Mar Nero dopo un lungo viaggio all’interno dell’Anatolia. Era un grido di sollievo perché prefigurava il ritorno in patria.
Tradizionalmente la Giornata si compone di due momenti. Il primo è costituito da una seduta scientifica, che si è svolta il 4 febbraio, e nella quale hanno tenuto relazioni Paola Angeli Bernardini, dell’Università di Urbino, su “Mito e storia nei rapporti marittimi tra Grecia e Fenicia nel Mediterraneo antico”, Edoardo Bona, dell’Università di Torino, su “«Stendi la mano sul mare e dividilo» (Gen. 14, 16: il Mar Rosso negli autori cristiani greci dei primi secoli”, e Francesco Scalora, dell’Università di Padova, su “«…E nuovamente naviga nell’Egeo nelle onde così amabili tanto…». Storie di uomini, voci di mare”. I tre interventi hanno illustrato lo stato delle nostre conoscenze sul rapporto tra Greci e Fenici nell’antichità, la presenza del mare negli autori cristiani e le interpretazioni del passo della Genesi che descrive il famoso passaggio del Mar Rosso da parte degli Ebrei in fuga dall’Egitto, e infine alcuni testi di poeti greci moderni che hanno come tema il mare.