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“Non può durare a lungo… Che cosa? Ma quel che è cominciato, no? L’assedio o la guerra? Erzsébet sente che queste parole non esprimono l’essenziale. L’assedio e la guerra sono soltanto delle conseguenze. Ma quello che non può durare a lungo, che presto avrà fine, che è davvero intollerabile e per questo motivo non può durare in terno, è l’odio. Quel lampo negli occhi degli uomini. L’odio con il quale si guardano, negli scantinati bui e nelle strade ancora più buie, o di giorno, al di sopra dei cadaveri coperti con la carta da pacco. Quello sguardo nel quale arde una luce oscura, lo sguardo che è negli occhi di tutti. Vi si legge l’odio, la paura, il senso di colpa, la crudeltà, la furia delirante, l’avidità che digrigna i denti. È questo che non può durare ancora a lungo, è questa luce oscura che deve spegnersi nel mondo. E poi?”
Sándor Márai, Liberazione, Adelphi, Milano, Prima edizione digitale 2012, pp. 37-38.