Pio X, XI e XII e Leone XIII tra pellegrinaggi a Lourdes e culto di S. Michele Arcangelo

     Essendo San Michele patrono dei malati, il Sommo Pontefice si rivolge ai volontari dell’UNITALSI, fondata verso la fine di agosto del 1903, dicendo  che invocare “ il grande Arcangelo, come protettore della salute e patrono dei malati, è una devozione molto antica2. Voi tutti, venendo qui, avete potuto vedere la mole Adriana e salutare alla sua sommità la statua in bronzo, donde quel celebre mausoleo prende il nome di Castel Sant’Angelo. Quella immagine sembra di lassù vegliare sulla vita e sulla salute dei Romani e rammentare loro come, or sono milletrecentocinquanta anni, vale a dire nel 590, mentre la peste desolava la Città, il papa S. Gregorio Magno, muovendo in processione con il clero e il popolo per impetrare la cessazione del flagello, vide, secondo la tradizione, apparire sul monumento l’Arcangelo Michele rinfoderante la spada in segno del termine del castigo divino”3

     E “circa cento anni prima della peste di Roma, una apparizione miracolosa, quella dell’8 maggio 490 sulla vetta del monte Gargano4, la cui narrazione è inserita nel Breviario Romano, fece comprendere come l’Arcangelo Michele prendeva quel luogo sotto la sua  particolare tutela, e con tal fatto voleva al tempo stesso manifestare che si rendesse ivi un culto a Dio in memoria di lui e degli Angeli” 5.

     L’UNITALSI, in origine, si chiamava “Unione per il Trasporto dei Malati poveri a Lourdes” (1903), poi “Associazione Nazionale dei Volontari di Lourdes” e poi “Comitato di soccorso per il trasporto dei malati a Lourdes e nel 1929 si chiamava “Unione italiana trasporto ammalati a Lourdes”. E infine l’attuale termine di “Unione Nazionale Italiana  Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali 6.

     L’UNITALSI ha come attività principale l’organizzazione di pellegrinaggi verso i principali santuari mariani: Lourdes, Loreto, Fatima, Banneux, Pompei, San Giovanni Rotondo. Nata nel 1903 per iniziativa di Giovanni Battista Tomassi, figlio dell’amministratore dei principi Barberini e che allora aveva 22 anni e soffriva di una artrite irreversibile: infatti da 10 anni era su una sedia a rotelle. Nel 1903, pieno di rabbia per la sua malattia e anticlericale, avendo saputo dell’organizzazione di un pellegrinaggio a Lourdes chiese di parteciparvi, con l’intenzione che, se non avesse avuto la grazia, si sarebbe suicidato davanti alla grotta; non ottiene il miracolo, ma è colpito dalle amorevoli cure che i volontari dedicavano ai malati; rinuncia al suo proposito, consegna la pistola che aveva con sé dicendo “Ha vinto la Madonna. Non  mi serve più” e manifesta al vescovo, mons. Radini Tedeschi, padre spirituale del pellegrinaggio, e al giovane sacerdote Don Angelo Roncalli, l’intenzione di fondare una associazione per il trasporto dei malati. Il Tomassi non era guarito nel corpo, ma era guarito nell’anima. Muore il 25 aprile 1920 non per la sua sofferenza, ma colpito dal tetano7.

     Importante è la figura di San Pio X nei pellegrinaggi a Lourdes, infatti diverse sono le coincidenze tra Lourdes e la vita di  Pio X. Ad esempio, l’anno delle apparizioni  di Lourdes (1858) coincide con l’anno  in cui Pio X fu consacrato sacerdote.  Le origini della storia dell’UNITALSI  (agosto 1903) coincidono con l’inizio del pontificato di Pio X.  E poi, Pio X nel 1913 dava inizio al processo di beatificazione e canonizzazione della pastorella Bernardette che la porterà agli onori dell’altare l’8 dicembre 1933 per opera di papa Pio XI.

     Inoltre, Pio X il 5 marzo 1910 approva lo statuto dell’Associazione detta “Corpo Nazionale dei Volontari Italiani per l’assistenza dei malati a Lourdes”,  impartisce l’apostolica benedizione e aggiunge “di opere di carità ce ne sono tante, ma questa tutte le sorpassa sicché può chiamarsi opera di carità per eccellenza ed io invito tutti a lavorare per la prosperità di questa nascente Unione” 8.

     Il 25 marzo 1958 fu solennemente consacrata la basilica sotterranea di Lourdes, costruita per la ricorrenza del centenario delle apparizioni, in previsione delle folle enormi attese per tale evento. La basilica minore , terminata nel 1957, fu consacrata dall’allora cardinale Angelo Roncalli che era stato nunzio apostolico in Francia e da lì a circa sette mesi sarebbe diventato papa con il nome di Giovanni XXIII. La basilica fu dedicata a San Pio X per il suo impegno nella promozione della devozione mariana e per la sua riforma liturgica. Infine, in data 8 febbraio 1982 Pio X fu proclamato patrono dell’UNITALSI.

     Il sogno di Pio X era quello di recarsi a Lourdes per pregare ai piedi della bianca Signora dei Pirenei, ma non lo poté attuare (anche a causa della legge del 9 dicembre 1905 che sanciva la separazione tra Stato e Chiesa in Francia). E allora volle che nella cerchia vaticana venisse eretta una grotta, copia fedelissima della grotta di Massabielle, dove quasi ogni giorno recavasi ad implorare. E Lourdes, commossa, riconoscente, orgogliosa di questo atto di Pio X, volle ricambiarlo, innalzandogli nella grande pianura del triplice Santuario un tempio meraviglioso che il cardinale Roncalli consacrò nel 1958.

      Ma l’omaggio più profumato e più fecondo per l’umanità cristiana fu l’Enciclica che Pio X il 2 febbraio 1904 Le donò con il titolo di “Ad diem illud” per ricordare il primo cinquantesimo anno del dogma dell’Immacolata Concezione, indicando Maria come mediatrice presso Dio e come il cammino più perfetto da seguire per unirsi a Cristo9.

     Il primo pellegrinaggio si ebbe nel 1905, ma il primo nazionale è del 1908 con 60 malati; seguono  i pellegrinaggi del 1911, 1912; il pellegrinaggio del 1913 fu guidato da mons. Radini Tedeschi, vescovo di Bergamo, e presieduto dall’allora cardinale Giacomo Della Chiesa, arcivescovo di Bologna e futuro Benedetto XV.

     Durante il primo conflitto Mondiale l’UNITALSI sospende l’attività, ma poi c’è una meravigliosa ripresa tanto che nel pellegrinaggio del 1921 a Lourdes,  presieduto dal Card. Achille Ratti, che pochi mesi dopo verrà eletto papa con il nome di Pio XI , parteciparono 1000 pellegrini e 110 ammalati. Negli anni 1920-30 l’UNITALSI fu l’unica associazione (insieme all’Associazione cattolica) a non essere sciolta.

     Nel 1935 il papa Pio XI invita a partecipare al solenne triduo di adorazione indetto per il 26-28 aprile per scongiurare il pericolo di un nuovo conflitto che sembrava imminente per il continuo aumentare di tensioni internazionali; fu organizzato un pellegrinaggio nazionale e le solenni celebrazioni furono presiedute e concluse dal cardinale Eugenio Pacelli, legato pontificio e futuro Pio XII. I pellegrinaggi a Lourdes furono sospesi dal 1939  per gli eventi bellici del secondo conflitto mondiale. Si pensò però di continuare ad operare  e non di interrompere l’attività, come era avvenuto durante la I guerra mondiale; si pensò di sviluppare i pellegrinaggi ai santuari regionali come già avveniva da alcuni anni ed indirizzarli anche verso il Santuario di Loreto . L’iniziativa è dell’allora segretario generale dell’UNITALSI, il Principe don Enzo di Napoli Rampolla e così l’8 maggio 1936 arrivò a Loreto il primo “treno bianco” dell’UNITALSI con 220 malati. Nel 1937 L’UNITALSI è stata dichiarata associazione pubblica di fedeli con formale elezione da parte della Conferenza Episcopale Italiana. I pellegrinaggi a Loreto continuano anche durante il periodo del secondo conflitto mondiale e fino al settembre 1943, vengono sospesi solo nel periodo in cui la guerra si svolge nel territorio italiano e riprendono nel settembre 1946. Nel 1947 riprendono, sia pure tra tante difficoltà e notevoli disagi, i pellegrinaggi a Lourdes. Oggi l’UNITALSI fa parte del sistema della protezione civile.

    Infine Pio XII conclude il suo discorso dicendo di invocare “l’angelo della pace,Michele, perché scenda dal cielo nelle nostre dimore, e, messaggero di pace, faccia relegare nell’inferno le guerre cagioni di tante lacrime (Brev. Rom. 1.c.) e ristabilire “una pace giusta, leale e durevole”10.

     Il 29 settembre 1949, Pio XII, accogliendo la preghiera della Polizia di Stato di avere San Michele Arcangelo come “luminare esempio e fraterno aiuto non solo per la vita interiore, ma anche per il quotidiano servizio” lo dichiarò patrono della Polizia11.

     Preghiera di Leone XIII per san Michele Arcangelo, composta nel 1886, ma ripresa dall’Enciclica “Humanum genus” del 1884:  “Gloriosissimo principe delle milizie celesti, arcangelo San Michele, difendici nella battaglia contro le potenze delle tenebre e la loro spirituale malizia, vieni in aiuto di noi, che fummo creati e riscattati con il  sangue di Gesù Cristo dalla tirannia del demonio. Tu sei venerato dalla Chiesa quale suo custode e a Te il Signore ha affidato le anime che un giorno occuperanno le sedi celesti (i Santi). Prega dunque il Dio della pace a tenere Satana schiacciato sotto i nostri piedi, affinché esso non prevalga né a fare schiavi di sé gli uomini, né  a recare danno alla Chiesa. Presenta all’Altissimo, con le tue, le nostre preghiere, perché discendano su di noi la Sua divina misericordia. Incatena Satana e ricaccialo negli abissi da dove non possa più sedurre le anime. Amen12.

     Il 13 ottobre 1884 , finita di celebrare la messa nella cappella vaticana, Leone XIII si blocca per una decina di minuti. IL suo viso, diranno i testimoni, rivela insieme terrone e meraviglia. Poi il papa raggiunge in fretta il suo studio, siede al tavolo e scrive di getto una preghiera all’Arcangelo Michele. Mezz’ora dopo chiama il segretario e gli consegna il foglio con l’ordine di stamparlo e inviarlo a tutti i vescovi del mondo perché recitino la supplica alla fine della messa. Leone XII racconterà di aver avuto in quei pochi minuti “un’agghiacciante visione di legioni di demoni attaccare la Chiesa fin quasi a distruggerla e di aver assistito all’intervento difensivo e decisivo dell’Arcangelo. Poi –soggiunse- ho visto San Michele Arcangelo intervenire non in quel momento, ma molto più tardi quando le persone avessero moltiplicato le loro ferventi preghiere verso l’Arcangelo” 13.

     Tale preghiera fu resa operante nel 1890 e nel 1935 il papa Pio XI emanò una nuova edizione. La supplica nel tempo è caduta in disuso, e venne eliminata con la riforma liturgica del Vaticano II;  venne ricordata da San Giovanni Paolo II al Regina Coeli del 24 aprile 1994 e  disse “invito tutti a non dimenticarla, ma a recitarla per ottenere di essere aiutati contro le forze delle tenebre e contro lo spirito di questo mondo”.

     Anche papa Francesco il 29 settembre 2018 ha ricordato al popolo di Dio la preghiera di Leone XIII invitando tutti i fedeli di tutto il mondo a pregare e a chiedere alla Santa Madre di Dio e a San Michele Arcangelo di proteggere la Chiesa dal diavolo.

La festa di San Michele Arcangelo si celebra due volte l’anno e cioè l’8 maggio e il 29 settembre. Il 29 settembre è il giorno ufficiale secondo il calendario della liturgia cattolica, ed inoltre sarebbe la data quando nel 492 i Longobardi sconfissero i Bizantini (altri storici dicono che la data della vittoria dei longobardi sarebbe l’8 maggio 662-663); inoltre il 29 settembre 493 sarebbe la data in cui San Lorenzo Maiorano ed altri vescovi ed il clero si recarono alla grotta del Gargano per la sua consacrazione (3° apparizione).

     L’8 maggio corrisponde al giorno della Sua prima apparizione nel 490 al vescovo di Siponto San Lorenzo Maiorano e alla data in cui i Longobardi decisero di celebrare il Santo divenuto loro protettore.

     Don Luigi Guanella (1842-1915), beatificato nel 1964, canonizzato il 23 ottobre 2011, il 27 settembre 2005 è stato proclamato compatrono dell’UNITALSI per la sua missione di carità che esercitò per tutta la vita verso i sofferenti. Egli nutrì per la Madonna di Lourdes un’intensa devozione e partecipò al pellegrinaggio dell’agosto-settembre 1903. Si partì col treno da Genova il 25 agosto e dopo una breve tappa a Marsiglia, si giunse a Lourdes il 27 agosto. Don Luigi Guanella chiese alla Vergine la protezione e la benedizione per le opere di carità da lui fondate e dirette. Si tornò in Italia il 5 settembre 1905 14.

NOTE

1 Pio XII. Discorsi ai Medici. Ed. Orizzonte Medico, Roma 1960 pg 12-15.

Il volume contiene discorsi rivolti ai medici, ma anche alcuni discorsi che interessano il mondo sanitario, perché tenuti a Istituzioni che zelano e operano per il bene degli infermi e a categorie di persone che, con i medici, collaborano nella ricerca scientifica o nell’esercizio della professione. Fiorenzo Angelini, vescovo e cardinale (1916-2014).

2 Acta Sanctorum mens. Septembr. 1. VIII, pg 49 e segg 65-66.

3  Pio XII, Discorsi ai Medici, cit.

4 Acta Sanctorum 1.c. pagg 54 e segg.

5 Pio XII, Discorsi ai Medici, cit.

6 ww.unitalsi.it la nostra storia.

7Ivi.

8 riesepiox.it La vita di Pio X – Riese PIO X.

9 Ivi.

10 Acta Sanctorum 1.c.p. 72.

11 www.diocesinrete.it  e pio XII

12 P. Misciatelli, Un libro di ricordi e pensieri del papa Leone XIII. Vita e Pensiero Editrice, 1919.

13 Ivi.

14 www.operadonguanella.it

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