La scomparsa di Sossio Giametta

Da allora, Giametta ha trascorso tutte le vacanze estive a Santa Maria di Leuca, ma soprattutto ha presentato nel Salento tutti i libri che ha prodotto tra il 2006 e il 2023: da Madonna con bambina e altri racconti morali (Rizzoli, 2006) a Controstoria della filosofia di Arthur Schopenhauer (La nave di Teseo, 2023), l’ultima sua fatica, brillantemente presentata al Circolo della Vela di Leuca, di cui era socio onorario e assiduo frequentatore, lo scorso 23 luglio.

Il nome di Schopenhauer non ha segnato solo l’inizio e, purtroppo, la fine di quello che può essere definito l’idillio salentino di Giametta, ma ne ha piuttosto rappresentato il filo rosso, per via dei costanti e proficui rapporti, mai interrotti, tra Giametta e il gruppo di ricerca su Schopenhauer dell’Università del Salento guidato proprio dal Professor Domenico Fazio, Presidente della Sezione italiana della Società Schopenhauer, che così lo ricorda: «Sossio Giametta non è stato solo il grande studioso e traduttore di Schopenhauer e di Nietzsche, che tutti coloro i quali si occupano di filosofia conoscono e apprezzano; non è stato solo il Presidente Onorario della Sezione italiana della Società Schopenhauer, che nel 2011 ha contribuito a fondare; non è stato solo un importante interlocutore per gli studiosi di filosofia dell’Università del Salento, dove ha tenuto spesso lezioni, conferenze e seminari. Per molti di noi è stato molto di più: un amico, una guida e un maestro. La sua scomparsa ci addolora immensamente. Ma la sua opera resterà nel tempo e l’impronta di ciò che egli ci ha trasmesso resterà per noi indelebile».

Si tratta di un legame sancito dalla pubblicazione, nel 2010, del volume di studi in onore di Giametta La passione della conoscenza (Pensa MultiMedia), uscito a cura del Centro interdipartimentale di ricerca su Arthur Schopenhauer dell’Università del Salento per celebrare, in occasione del suo ottantesimo compleanno, il filosofo ma anche e soprattutto l’uomo. Un uomo dalla grande, traboccante umanità, la cui filosofia è stata un inno alla vita e la cui vita un inno alla filosofia.

E proprio l’umanità, più della bellezza paesaggistica, lo aveva colpito del Salento, come rivelò in un articolo apparso nel 2012, definendolo «un mondo dorato, non solo per lo splendore delle terre e del mare, ma anche e soprattutto per il brillare del sole dell’umanità, civiltà e generosità, che accompagnano in Salento ogni vita e attività». E ancora: «Il Salento costituisce per me un miracolo: in nessuna cosa moderna, tecnica e tecnologica, imprenditoriale, artistica e letteraria, lo trovo manchevole di qualcosa, anche nell’eleganza e mondanità; ma nello stesso tempo ha conservato tutta la serenità, l’umanità, lo slancio e la generosità che si usa collocare nei tempi andati, in quanto scarseggiano sempre più nelle altre regioni d’Italia, soprattutto al Nord».

Non solo la filosofia è oggi in lutto, ma anche il Salento. Il tuo Salento, amatissimo e indimenticabile Sossio.

[“Nuovo Quotidiano di Puglia” del 16 gennaio 2024]

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