di Mario Carparelli
Nella tarda mattinata di ieri (15 gennaio) si è spento nella sua casa di Bruxelles il filosofo Sossio Giametta. Studioso e traduttore per eccellenza di Schopenhauer, Nietzsche e Spinoza, Giametta era nato a Frattamaggiore il 20 novembre del 1929. Negli ultimi mesi aveva avuto dei problemi di salute, per i quali era stato ricoverato prima a Milano e poi in Belgio, ma nulla lasciava presagire un simile epilogo. Nonostante i suoi 94 anni, Giametta godeva infatti di ottima salute, aveva una vita sociale molto intensa e pubblicava in modo continuativo nuovi libri.
La notizia della sua improvvisa e inaspettata morte ha sconvolto il mondo della filosofia, non solo italiana, e più in generale il mondo della cultura (lo stesso Ministro Sangiuliano gli ha reso pubblicamente omaggio). Ma ha destato dolore e sconforto anche nel Salento, che da tempo Giametta aveva scelto come sua terra di elezione.
Il suo personale rapporto con il Salento, che risaliva già agli anni Novanta del Novecento, si era intensificato a partire dal 2005, quando aveva partecipato in qualità di relatore a un importante convegno internazionale su Schopenhauer, di cui è stato il maggior traduttore italiano e uno dei più raffinati interpreti, organizzato a Lecce dal Professor Domenico Fazio (Università del Salento).