Bernardini, la fierezza della scrittura periferica

di Gigi Montonato  

Nella notte fra domenica 12 e lunedì 13 gennaio 2020 moriva a Monteroni di Lecce, all’età di 96 anni, Giovanni Bernardini. Era nato a Pescara il 13 aprile 1923 da padre salentino di Monteroni e madre abruzzese di Pescara. 

La sua è stata la lunghissima storia di un valente professore di Italiano e Latino al “Palmieri” di Lecce, di un cittadino impegnato (fu anche sindaco del suo paese fra il 1992 e il 1993), di un intellettuale fine e problematico, di uno scrittore prolifico e di talento. A Lecce e nel Salento è stato un protagonista delle lettere in assoluto per tutta la seconda metà del Novecento ed oltre. È presente in moltissime iniziative editoriali di livello. Gli ultimi suoi libri sono del 2016: Il Vecchio e l’Ombra (Dialoghetti) e Nel buio la parola (Poesie 2015-16). Se si considera che la sua prima opera stampata, Interpretazione di Emilio Cecchi, è del 1948, son quasi settant’anni di attività scrittoria, anche se è dal 1969 con Provincia difficile che ha inizio la sua produzione letteraria vera e propria. Nella sua Monteroni è rimasto, lui uomo di sinistra, un punto di riferimento per tutti, vecchi e giovani, avversari politici compresi.

Il suo esordio editoriale fu nel 1947 con la rivista “Taverna letteraria”, appena due numeri. Da allora le sue collaborazioni sono state moltissime, dalle riviste nazionali a quelle locali, alcune delle quali condirette, come “Il Campo” con Francesco Lala, fino a “Brogliaccio Salentino” nel 2013. 

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