Syncronicart-6 (parte quarta)

di Raffele Gemma


ph. Matteo Cisternino

Tonino Caputo, “From Tribecca” anni novanta, olio su tela. Artista cosmopolita di origine leccese, scomparso da poco tempo, che vogliamo ricordare in questa rassegna. A Roma trascorre la prima parte della sua giovinezza, a stretto contatto con l’amico Carmelo Bene, leccese anche lui, con il quale collabora per le sue scenografie. Le prime opere con paesaggi urbani anche italiani hanno degli elementi in primo piano che costituiscono una nota quasi metafisica. Dopo un periodo in Australia si trasferisce a New York, cui dedica una serie di opere, con il suo stile inconfondibile che gioca con i contrasti tra quartieri periferici industriali e aree moderne con i grattacieli che svettano. Alcune opere sono dedicate alle “Twin Towers”, come in questo caso, prima del fatidico attentato dell’11 settembre. Quel che caratterizza tutte le opere è l’assenza dell’uomo in queste atmosfere dai colori freddi rotte a volte da sottili squarci di cielo azzurro e nuvole.

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