di Antonio Devicienti
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I papiri di Ercolano, inabissatisi nella furia di fuoco poi di cenere del vulcano, sono immagine fragilissima del più eloquente silenzio: migliaia di piedi a scalpicciare per secoli sopra il suolo-cassaforte mentre quelle parole tacevano – riemergevano poi alla luce del Golfo.
ἡ σιωπὴ φωνὴ ὅπως ζύμη – il silenzio, voce come lievito.