a cura di Gianluca Virgilio
SYNCRONICART, la Biennale di arte contemporanea nel Salento, a cura di Raffaele Gemma, è approdata a Galatina per la sua sesta edizione. Facciamo innanzitutto un po’ di storia: come nasce questa iniziativa artistica e quali sono le tappe che hanno preceduto l’edizione in corso?
Raffaele Gemma: SYNCRONICART è nata pressoché di pari passo con il sorgere di Progetto-Artec Territorio, Evoluzione, Cultura A.P.S. (Associazione di Promozione Sociale), ideata e fondata da me nel 2009 a Martano dove all’epoca risiedevo, che da ente no profit da poco è divenuta E.T.S. (Ente del Terzo Settore) e con la quale decisi di mettermi in gioco nel campo dell’arte contemporanea, per la verità dopo un’altra scommessa, ossia la stesura di una monografia sull’artista Armando Marrocco pubblicata per Silvia Editrice in occasione del cinquantesimo di attività dell’artista. Dopo la cura di altri progetti minori, come il Progetto Art&Giovani, decisi nel 2012 di organizzare e curare una collettiva di arte contemporanea nel territorio, a cadenza biennale, che conglomerasse le mie competenze nell’arte contemporanea e riunisse alcuni degli artisti conosciuti negli anni, artisti più giovani che iniziavano ad affacciarsi nel mondo dell’arte ed altri già storicizzati. Decisi all’epoca di non dare un tema, anche perché intendevo ammettere anche artisti scomparsi e inoltre per non influenzare in qualche modo gli artisti partecipanti. All’interno della produzione di ognuno sarei stato comunque io a scegliere le opere d’arte da esporre, sulla base dei miei gusti e inclinazioni. Dovendo dare comunque un titolo generale, all’interno di una rassegna basata sull’eterogeneità, pensai che Syncronicart fosse adatto allo scopo, un titolo ad effetto capace di unire i concetti di tempo e arte. Anche etimologicamente la parola unisce terminologia greca e inglese basando tutto sulla sincronia, sulla compartecipazione di artisti vivi e artisti scomparsi, giovani e storicizzati, sulla coesistenza magari nello stesso ambiente espositivo di diversi generi dalla pittura alla scultura, all’installazione ambientale. Alla fine Syncronicart non è che un neologismo che indica semplicemente “arte contemporanea” che in inglese è “contemporary art”. In fondo, il concetto di tempo che ho sempre indicato “a posteriori” agli artisti e nei cataloghi della mostra è sempre stato, e lo è ancora oggi, un pretesto più che una linea tematica, per selezionare quegli artisti o le opere all’interno di una medesima produzione del singolo, capaci di creare quell’arte “di sempre”, l’arte non banale ma capace di travalicare il concetto di tempo per essere sempre attuale.