Un Governo con molti fallimenti in economia

Le criticità sono note, a partire dal sottodimensionamento della pubblica amministrazione, la carenza di progettisti, i ritardi conseguenti di attuazione e la farraginosità del dispositivo dei bandi.3) La due principali guerre in atto – Ucraina e Palestina – introducono rilevanti elementi di incertezza nel sistema e, conseguentemente, contribuiscono a rallentare l’attività economica, soprattutto per effetto del calo degli investimenti. In questo scenario macroeconomico non favorevole, si innestano alcune decisioni molto discutibili, fra le quali principalmente quella di gestire i flussi migratori in accordo con l’Albania. Anche in questo caso, si tratta di un evidente tradimento di una promessa elettorale, come di questo si tratta quando si considera il segno restrittivo della manovra finanziaria (in aperto contrasto con la retorica anti-austerità e antieuropeista degli anni scorsi di Fratelli d’Italia e Lega). L’accordo sui migranti con l’Albania è in contrasto con l’art.10 della Costituzione Italiana, che stabilisce il diritto d’asilo nel “territorio della Repubblica”. Si tratta soprattutto di un intervento che farà inevitabilmente crescere i costi dell’accoglienza, nella sostanziale assenza di meccanismi che garantiscano i rimpatri (che, infatti, sono in percentuale irrisoria).

Le promesse elettorali riguardavano il blocco navale, la cui fattibilità è impossibile e tale si è rivelata, sia sul piano giuridico, sia sul piano tecnico e fattuale. Ancora: il mancato superamento della Legge Fornero non può non costituire, agli occhi degli elettori della destra, un grave inadempimento dell’esecutivo, così come i tagli alla sanità pubblica. A dir poco singolare è poi la vicenda della tassazione degli utili bancari, che si è risolta attribuendo la scelta alle banche se pagare tasse o ricapitalizzarsi. Nessun Istituto ha ovviamente scelto la prima opzione. Non è recepibile la scusa del Ministro Giorgetti secondo la quale la “prudenza” che il Governo ha adottato nella stesura della Legge di stabilità deriva dall’indebitamento prodotto dal Governo Conte. Giorgetti si riferisce, in particolare, alle spese per il superbonus. La questione è controversa, ma l’evidenza empirica disponibile mostra che questo provvedimento ha contribuito a generare l’elevato tasso di crescita sperimentato lo scorso anno dall’economia italiana. Complessivamente si può ragionevolmente dire che questo Governo ha fin qui dato pessima prova di sé stesso sul piano della gestione dell’economia italiana e che, in più, ha manifestamente tradito le attese dei suoi elettori. L’economia italiana, per dirla con il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, ha bisogno di una “visione” che la traghetti fuori da quaranta anni di “declino”.

[ “La Gazzetta del Mezzogiorno2”, 16 novembre 2023]

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