di Rocco Orlando
Questo breve saggio è rivolto ai salentini e, in particolare, ai miei concittadini taurisanesi che, per svariate ragioni, si recano a Padova, nota come la “città del Santo”, così come i padovani definiscono Sant’Antonio, mentre noi lo indichiamo semplicemente “Sant’Antonio di Padova”. Libanori (1) dice “I pellegrini, assai più attenti alla Basilica del Santo, raramente si recano a venerare le reliquie di S. Luca (Fig. 1) e di S. Mattia e molti degli stessi padovani neppure sanno che la loro città possiede questo straordinario tesoro, che la ricollega alle origini della Fede e le conferisce una singolare consegna nell’annuncio della Buona Notizia”
Con questo intervento si vuole far sapere che Padova, precisamente nella Basilica di S. Giustina, custodisce la tomba di S. Luca Evangelista, un Santo il cui culto nel Salento è poco diffuso, pur trattandosi di uno dei più grandi Santi della cristianità, patrono dei medici, chirurghi, notai, scultori, pittori, la cui festa si celebra il 18 ottobre.
Il suo nome originario è Loukas, latinizzato in Lucas o Luca; è un ipocoristico di Loukanos (Luciano) e meno probabilmente di Loukios (Lucio).