di Pietro Giannini
Mi colpisce come un fulmine la notizia della morte di Piero Tundo, mio amico di infanzia e compagno di scuola. Le nostre famiglie si frequentavano secondo le regole dei nostri paesi (una visita a te, una visita a me); poi abbiamo percorso insieme l’iter scolastico dal ginnasio in poi. In seguito Piero ha studiato chimica nell’Università di Bologna ed ha continuato i suoi studi giungendo a ricoprire la funzione di Professore ordinario di Chimica organica nelle Università di Torino, Messina e infine Venezia. Ma questo esito è stato, per così dire, la logica conclusione di una passione che lo ha posseduto sin dalla sua adolescenza. La chimica e la fisica sono state sempre oggetto della sua attenzione. Ricordo che mi fece vedere con grande entusiasmo un rudimentale “arco voltaico” che aveva realizzato nel garage della sua casa utilizzando i carboncini delle pile e facendo scorrere tra di essi l’elettricità.
Nel campo della chimica si è interessato molto presto dei problemi legati all’ambiente e ha sviluppato progetti di “Green Chemistry”, promuovendo una scuola estiva che aveva sedi anche all’estero e che egli ha curato con grande passione sino agli ultimi tempi. Questi interessi lo hanno portato anche ad avere rapporti con l’organizzazione dell’UNESCO.
Io ero compagno di classe e amico del fratello minore Paolo, leader studentesco, morto a 17 anni in un incidente stradale a Lecce, nel 1975. Ci frequentavamo in estate, perche’ la famiglia aveva una casetta vicino al bosco “Bardoscia”, in agro di Cutrofiano
Caro Luigi, raccontaci qualche altra cosa, non ti frenare! Saluti.