di Valentina Merico
Pietre da taglio è la raccolta d’esordio di Anna Franceschini (Bologna, 1983), pubblicata nel novembre 2021. L’autrice scrive regolarmente per la rivista «Le voci della Luna» e i suoi saggi vengono presentati su lit-blog e altre riviste letterarie.
Dal 2018 insieme a Roberta Sireno si occupa dell’organizzazione di Una come lei. Incontri e pratiche di poesia,un progetto realizzato grazie alla collaborazione della Biblioteca Italiana delle donne di Bologna. Lo stesso anno arriva prima classificata nella sezione Poesie Inedite del premio letterario Anna Orti, mentre nel 2019 partecipa come ospite al Bologna in Lettere, festival multidisciplinare di letteratura contemporanea. Nel 2021 prende parte a RicercaBo, laboratorio dedicato alle nuove scritture in cui poeti e scrittori propongono i loro inediti, e nel 2022 è proprio Pietre da taglio a essere segnalato nella sezione Opere Edite al premio Bologna in Lettere.
Con la sua scrittura criptica, Franceschini intende sottolineare la condizione di precarietà dell’uomo contemporaneo, e soprattutto del suo corpo, mai completamente libero di esprimersi, e anzi continuamente sottoposto a pregiudizi. È una poesia spezzata che rispecchia le spaccature stesse del mondo e della società, concretizzandosi nell’assenza quasi totale di punteggiatura e nella distanza grafica delle parole che «quando raddoppia ci precipita in un vuoto, più che dare respiro lo toglie», come si legge nelle Note a margine di Caterina Serra che introduce la raccolta. Un’altra manifestazione di questa frattura è la distinzione tra una prima parte poetica e una seconda prosastica, in cui la scrittura, pur sempre frastagliata e spigolosa, si fa più omogenea.