Artisti contemporanei galatinesi 16. Antonio Baldari

Tra futuro e tradizione

di Antonio Miccoli

Si ricorderà come la scultura dell’ultimo Martinez rivelouna esplicita attrazione per i modelli del primitivismo. Questa espe-rienza e stata affrettatamente considerata dalla critica in un certo qual modo terminale e priva di sviluppi. Risulta invece, a dire il vero, proprio a Galatina la presenza di un discepolato non diretto, ma d’ispirazione, fra cui spicca la figura dello scultore Antonio Baldari. E’ significativo che in questa citta, così feconda per le sorti della storia delI’arte nazionale, militi un artista che abbia colto e interiorizzato la migliore tradizione, prima del naturalismo e poi del primitivismo, che fu propria del grande Gaetano. Nulla di accademico però; e nulla di lezioso o di maniera : Baidari ha optato per una autentica aggressione della materia che esprima tutta I’istintualità del gesto artistico e insieme la pregnanza della natura primigenia. Congeniale al suo discorso I’essenza stessa della pietra nelle sue plusvariate tipologie e I’interpretazione di ogni piega e di ogni concrezione per attuare un volume figurativo che finalmente parli. Se è aristotelicamente  vero che la materia possiede già in se la forma che lo scultore le andrà a conferire, Baldari non si accontenta di estrarre mere rappresentazioni da ogni blocco che manipola (ed il verbo apparir d in tutta la sua importanza semantica alia luce delle sue ultimo realizzazioni in cui e ricorso al ferro riciclato come elemento contaminatore), ma punta alla fondazione di tanti microcosmi uno per ciascuna sua scultura che insieme compongono una sorta di geografia del luoghi simbolo, o forse meglio un olimpo lapideo di archetipi figuraii. In tutta apparenza la via del ritorno a elementi primordiali, peculiare dell’intero itinerario delle arti occidental! da piu di un secolo  a questa parte, e un ricorso classico. Tuttavia in Baidari c’e di piu : il suo percorso e una specie di circonflessione che attinge al mondo magico e totemico ma subito ripiega paradossalmente a ritroso del passato, verso il necessario imperativo della ricerca estrema che e, come si sa, proiezione in avanti.

[“Arte”, settembre 2000]

[Leggi in questo sito “Rimpiangi quegli anni?” “No!”. Intevista a Tonino Baldari – 24 agosto 2006, a cura di Gianluca Virgilio]

Questa voce è stata pubblicata in Arte, Artisti contemporanei galatinesi e contrassegnata con . Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *