Volevo fare un “quarantotto” ma non sono arrivato nemmeno a ventiquattro

Quarantotto era un po’ troppo impegnato per la canzone pop e troppo pop per la canzone d’autore, come si scrive in rete. Per certi aspetti, afferma D’Amato, Lucio era fuori tempo, perché iniziò quando la percezione delle cose andava un po’ diminuendo. D’altro canto alcune canzoni come quella su “Gheddafi” oppure quella sui kamikaze erano avanti per quei tempi. Entrato nella scuderia della Caselli, scrisse per altri artisti come Fiorella Mannoia, Filippa Giordano e soprattutto Andrea Bocelli: infatti fu autore di “Con te partirò”, il suo più grande successo. Negli ultimi anni stava lavorando ad un nuovo disco ma i problemi personali presero il sopravvento e ormai il suo nome era stato del tutto dimenticato. Il 31 luglio 2012 all’età di 55 anni, Quarantotto si getta dal sesto piano del suo appartamento a Mestre, dove viveva con l’anziana madre. Leandro Barsotti, un cantautore nato negli anni Novanta e come lui un po’ sfortunato, ricorda Quarantotto, forse per le comuni radici mestrine. Enrico Deregibus nel “Dizionario completo della canzone italiana”(Giunti, 2006), gli dedica un capitolo, ma sono episodi occasionali che squarciano appena per un attimo il velo dell’oblio che torna inesorabile a calare.

Questa voce è stata pubblicata in Cantanti e cantautori di Paolo Vincenti, Musica e contrassegnata con . Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *