di Antonio Devicienti
Questa trasmissione radio è un’ammissione di nostalgia: ho nostalgia di quegli stanzoni a Porto Badisco illuminati da brutti neon al soffitto e con i tavolacci di legno (meglio se piazzati fuori sotto la veranda che dava sulla strada) dove si mangiavano i ricci di mare.
Si ordinava in maniera informale contrattando col gestore la quantità di ricci e il vino.
La sera saliva dal mare, tutti i tavoli venivano rapidamente occupati e l’allegria era ospite abituale.
Se non ci si conosceva non era un problema mettersi subito a chiacchierare da tavolo a tavolo mentre arrivavano i ricci da aprire col coltello.
Il profumo di mare alla prima incisione anticipava il rosseggiare aranciato della stella che, si sa, è il preziosissimo contenuto del riccio.
Malgrado i guasti edilizi già perpetrati, Porto Badisco aveva ancora qualcosa di selvaggio e rustico; quei locali imbiancati a calce gestiti dai pescatori vivono ancora nella mia memoria, si riaccendono in questa trasmissione radio destinata, come loro, a ritornare al silenzio.