«Homo academicus» a tutto tondo, profondo conoscitore della vita universitaria, Sabatini segna ogni occasione in cui è coinvolto con il marchio della sua personalità. È consuetudine molto diffusa nelle università di tutto il mondo omaggiare studiosi di valore in momenti particolari della loro carriera o della loro vita: un compleanno, la collocazione a riposo, una nomina particolare, ecc. In queste circostanze studiosi amici scrivono un saggio scientifico dedicandolo al collega festeggiato, come attestato tangibile di stima. I saggi vengono raccolti in un volume e la miscellanea di scritti («Festschrift» ‘scritti per una festa’) così allestita viene offerta al dedicatario, di solito con una pubblica presentazione. Può capitare (capita, a volte) che queste raccolte di scritti siano disomogenee, contengano argomenti molto disparati e corrano il rischio di risultare non sempre di altissimo livello. Forse un po’ esagerando, qualcuno è giunto a parlare di «morbus miscellaneus», quasi per invitare a non eccedere con la pratica dei libri miscellanei, anche se fatti con le migliori intenzioni.
Refrattario per principio a ogni liturgia universitaria, Sabatini ha sempre rifiutato l’idea di miscellanee in suo onore. Gli amici e gli allievi che in tanti anni di studi e di frequentazioni sono stati particolarmente vicini al Maestro sanno con certezza che non avrebbero potuto porgergli un omaggio “accademico” di tipo tradizionale senza fargli un torto, sia pur involontario. Per questo il gruppo dei suoi allievi, sparsi in università diverse (dovunque abbia insegnato Sabatini ha formato allievi, altissima e feconda è stata la qualità del suo insegnamento) ha scelto strade diverse: non raccolta di scritti di colleghi a lui dedicati, ma altre formule.
Vediamo come. In occasione del suo 65° compleanno, nel 1996, gli fu offerta una riedizione di suoi saggi, apparsi in sedi diverse, messi insieme, editorialmente uniformati e ristampati. Si intitolano «Italia linguistica delle Origini. Saggi editi dal 1956 al 1996» due volumi usciti a Lecce presso l’editore Argo, la cui stampa è andata presto esaurita; il primo volume tratta di documenti e fenomeni dell’italiano antico, il secondo riunisce varie ricerche sulla lingua e sulla cultura dell’Italia mediana e meridionale. Nel 2011 presso l’editore Liguori di Napoli uscirono tre volumi intitolati «L’italiano nel mondo moderno. Saggi scelti dal 1968 al 2000», che spostano l’ottica dall’antico al moderno, guardando ai secoli in cui l’italiano è diventato lingua nazionale ed esaminando testi e fenomeni sulla base di nuovi modelli teorici, presto divenuti punti di riferimento nel panorama attuale della linguistica. Recentissima, del 2023, è la terza raccolta: «Italia: lingue e territori. Saggi scelti dal 2011 al 2023», pubblicata a Firenze presso l’Accademia della Crusca. Il volume è diviso in sezioni. Nella prima sezione si trattano temi capitali di storia della lingua italiana, che mettono in evidenza il valore identitario della lingua e l’importanza decisiva dell’italiano per la nascita dello Stato unitario; nella seconda si parla specificamente di scuola, del ruolo della lingua italiana nella didattica dei diversi ordini di scuola, dell’esigenza di un insegnamento grammaticale fondato su principi non astratti e scientificamente fondati, anche per questo facilmente assimilabili dagli studenti; la terza sezione è dedicata alla storia, alla cultura e alla lingua di Pescocostanzo (paese natale) e dell’Abruzzo.
I saggi di questa terza sezione rinvigoriscono interessi che erano presenti fin nei primi giovanili lavori. Alla cultura della sua regione Sabatini ha dedicato attenzione e cure crescenti negli anni, testimonianza di un impegno che è tutt’uno con il rigore della ricerca linguistica e filologica. Altissima passione civile segna il suo operato: lo studioso onorato in tutto il mondo impegna le sue qualità scientifiche per trasmettere, ai suoi conterranei (in primo luogo) e ai suoi lettori (in generale), il senso della appartenenza e della storia, vissute nella maniera più alta: conoscenza del passato costantemente accompagnata da apertura verso gli altri, in uno sforzo di comprensione dell’umanità nelle sue diverse manifestazioni. Per tali suggestioni Sabatini ha raccolto l’eredità di suo padre Gaetano, «medico e storico tra le genti del Sud, nato in Abruzzo, educatosi a Napoli», come recita la dedica alla memoria del padre che Sabatini volle premettere nel 1975 al volume «Napoli angioina. Cultura e società», studio paradigmatico per la ricostruzione della storia culturale e linguistica di una capitale europea tra Medioevo e Rinascimento e punto di riferimento fondamentale per chiunque, dopo di lui, abbia studiato la storia della lingua a Napoli e nel Mezzogiorno.
Il 5 agosto 2023, nell’Auditorium San Nicola di Pescocostanzo, il volume «Italia: lingue e territori» è stato presentato a un pubblico partecipe e un po’ commosso, che in piedi ha a lungo applaudito le parole di Sabatini: riconoscenza collettiva nei confronti di un Maestro che con la sua opera ha onorato la sua terra natale e l’Italia.
[“Nuovo Quotidiano di Puglia” del 10 settembre 2023]
Non la vedo più in TV e mi manca tanto!
Ho spesso domande e osservazioni che vorrei condividere con lei…
Sono da sempre un’innamorata della nostra lingua, ho fatto il Galvani, liceo classico di Bologna e uno dei miei docenti era il Prof.Borioni, ascoltavo estasiata le sue lezioni
Piera Gamberini da Castel Maggiore Bologna