Racconti sovietici 8. Il sottotenente Kiže 1

di Jurij Nikolaevič Tynjanov


Locandina del film Il tenente Kiže, 1934 diretto da Aleksandr Michajlovič Fajncimmer.

1

L’imperatore Pavel I sonnecchiava davanti alla finestra aperta. Nel pomeriggio, subito dopo il pranzo, quando il cibo lotta con il corpo, era severamente proibito qualunque disturbo. Sonnecchiava, adagiato nella poltrona alta, semi circondato alle spalle da un paravento di vetro. Pavel Petrovič vedeva un suo consueto sogno pomeridiano.

Si trova a Gatčina, sta seduto nel suo giardinetto ben potato e un paffuto tondeggiante Cupido nell’angolo lo segue con lo sguardo, mentre sta pranzando circondato dai familiari. Da lontano si ode arrivare, proveniente da una strada piena di buche, un cigolio monotono e saltellante. Pavel Petrovič scorge in lontananza un tricorno, il galoppare di un cavallo, le stanghe di un calesse, la polvere, e si nasconde sotto il tavolo, perché il tricorno altro non è, che un corriere militare. Da Pietroburgo galoppano per prenderlo.

«Nous sommes perdus…» – gridò con voce rauca da sotto il tavolo alla consorte, affinché anche lei si nascondesse.

Mancava l’aria sotto il tavolo, il cigolio si sentiva proprio qui, vicino, e un calesse con tutte le stanghe lo investiva in pieno.

Il corriere militare sbircia sotto il tavolo, individua lì Pavel Petrovič, e dice: «Sire. Sua Maestà la Zarina, Vostra madre, è deceduta».

Ma non appena Pavel Petrovič mette fuori la testa da sotto il tavolo, il corriere militare gli dà un brusco buffetto in fronte ed urla: «Guardie!».

Pavel Petrovič fece un gesto per scacciarlo, e prese al volo una mosca.

Stava seduto, strabuzzando gli occhi grigi alla finestra della reggia Pavlovskoe, soffocando dal cibo e dall’angoscia, con una mosca ronzante in mano, e tendeva l’orecchio.

Qualcuno aveva gridato sotto la finestra: «Guardie!».

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