Nuove segnalazioni bibliografiche 18. La salute mentale

di Gianluca Virgilio

Mi piacerebbe iniziare questo breve scritto con una definizione che sintetizzi quel che si vuol dire quando si parla di salute mentale: uno stato di benessere psichico (che poi non può che riverberarsi nel corpo) è in noi se viviamo una situazione che ci appaga completamente, nella quale siamo immersi con consapevolezza e con uno spirito di piena accettazione, che non lascia alcun residuo di scontentezza, di acredine, di sconforto. Allora, stiamo bene con noi stessi e con gli altri e sembra che nulla possa turbarci: una sorta di atarassia, che gli antichi conoscevano bene e giudicavano come l’ideale dell’uomo saggio. Ma ora è necessario, per converso, dire che cosa impedisce la salute mentale, che cosa accade nella mente dell’uomo che con un machete avanza tra la gente e colpisce indiscriminatamente o nella donna che apre deliberatamente il rubinetto del gas e fa saltare in aria il suo appartamento e quello dei vicini o in un adolescente che rifiuta il mondo reale per rinchiudersi nello spazio ristretto della sua stanza e vivere d’una vita virtuale (hikikomori). Potremmo fare anche degli esempi meno clamorosi: che cosa accade nella mente dello studente che non dorme la notte perché non ha avuto il massimo dei voti, che cosa in quella dell’impiegato che non riesce a pagare un mutuo troppo costoso, o in quella di un giovane che smette di cercare lavoro; e gli esempi potrebbero continuare. Tutte queste persone stanno male, la loro salute mentale è compromessa dal desiderio frustrato, dall’ambizione sfrenata, da un calcolo errato e, più spesso, da un ambiente ostile, dalla solitudine… Uno spettro, dunque, si aggira nei nostri paesi: lo spettro della depressione!

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