di Antonio Devicienti
Il Teatro del mondo di Aldo Rossi (1979-1980) è Venezia: teatro eternamente galleggiante, doppio specchio della parola e dell’immaginazione (il palcoscenico al suo interno: il mare al suo esterno).
Un teatro effimero (si smonta e si rimonta poi altrove, fluttua su di una chiatta, non conosce la stasi) perché è proprio l’attimo a toccare l’eternità, così s’accende e torna al silenzio dell’invisibilità.