di Ferdinando Boero
Ho più di 70 anni e sono sempre andato per mare: ricordo come stavano le cose tanto tempo fa. In più, a 20 anni, ho iniziato a studiare biologia marina e a consultare la letteratura scientifica che testimonia come fosse il mare nel recente passato e anche prima della rivoluzione industriale. La paleontologia, inoltre, ci dice come era il mare milioni di anni fa.
L’oceano di oggi non è più come quello di 50 anni fa. Frase da vecchietti… lo so. Però ai tropici le formazioni coralline sono in crisi per il troppo caldo: in migliaia di anni i coralli le hanno costruite con i loro scheletri; stanno bene al caldo, ma se fa troppo caldo muoiono e, ora, fa troppo caldo. Tra gli anni 80 e 90 ho lavorato ai tropici e i coralli stavano benissimo, ora no. Per fuggire dal caldo le specie tropicali migrano a nord, o a sud, verso mari temperati, come il nostro Mediterraneo, dove un tempo le specie tropicali non potevano vivere. Ancor prima delle specie tropicali, comunque, altre specie hanno “cambiato casa”. La parte sud del Mediterraneo, infatti, ospitava specie ad affinità calda che non tolleravano le temperature del settentrione. A Genova e a Trieste non si trovavano le specie della Sicilia, o della Tunisia. Le specie meridionali, oggi, sono anche al settentrione che, quindi, si è meridionalizzato, mentre le specie “settentrionali” si sono spinte più in profondità per sfuggire alle alte temperature e le loro popolazioni hanno subito morie massive durante le ondate di calore: le specie che stanno bene al caldo sostituiscono quelle che prosperano in climi temperati.