di Antonio Stanca
Conosco Enzo Congedo dal 1958. Lo incontravo ogni mattina alla stazione ferroviaria di Galatina, da dove partivamo insieme a molti altri studenti per andare a frequentare l’Istituto d’Arte “G. Pellegrino” di Lecce. Son trascorsi un bel po’ di anni d’allora, nel corso dei quali ci siamo rivisti più volte per discutere di arte, per curare insieme a Dino Diso, Cosimo Beccarisi e Piero Scrimieri, l’edizione di una moderna e aggiornata guida turistica di Galatina, per partecipare a numerose mostre collettive, per sensibilizzare gli amministratori locali ai temi e ai problemi dell’arte. E quindi posso affermare di conoscerlo abbastanza. È pragmatico, sempre disponibile al dialogo e per nulla incline alla polemica, produce numerose opere d’arte ma è anche aperto ai problemi sociali e collabora intensamente per l’organizzazione di mostre e manifestazioni, promosse da enti di beneficienza o da associazioni culturali e sportive.
La sua formazione artistica, iniziata nell’Istituto d’Arte di Galatina, si è completata in quello di Lecce, ove ha conseguito il diploma di Maestro d’Arte nel 1960. I docenti che maggiormente lo hanno influenzato, verso i quali egli nutre ancora oggi gratitudine e ammirazione, sono stati Luigi Mariano, Mario Palumbo e Raffaele Giurgola per il Disegno dal vero, Umberto Palamà, Raffaele Spedicato e Giuseppe Ferraro per la modellazione e la scultura, Vittorio Bodini per la Storia dell’arte.