di Ferdinando Boero
L’azione dell’uomo ha modificato la natura a nostro vantaggio. I disboscamenti, le bonifiche, la costruzione di città, infrastrutture, sistemi agricoli e industriali hanno enormemente migliorato il nostro tenore di vita. Per ottenere questo risultato, però, abbiamo contratto un debito con la natura che, in modo graduale ma sempre più intenso, sta smettendo di fornirci quelli che gli ecologi chiamano servizi ecosistemici: buona aria da respirare, clima adeguato alle nostre necessità, acqua potabile in quantità che rispondano ai nostri bisogni, rimozione di inquinanti e moltissime altre cose, inclusa la bellezza del paesaggio.
Le modifiche che abbiamo apportato alla natura hanno alterato questi servizi ecosistemici. Ora l’acqua scarseggia per lunghi periodi e poi arriva tutta assieme, con il passaggio da terribili siccità a inondazioni e alluvioni. L’aria è sempre meno respirabile. Le temperature continuano ad aumentare e questo porta a cambiamenti nella distribuzione della biodiversità, compresi i patogeni come il COVID. Cambia anche la distribuzione degli umani che, soprattutto nelle regioni tropicali, oramai vivono malissimo per le mutate condizioni climatiche e, quindi, fuggono verso di noi, creando i problemi che ben conosciamo.